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Alla Peggy Guggenheim il lascito della collezionista Hannelone B. Schulhof

Dal 12 ottobre in mostra i lavori che colgono il meglio delle correnti del secondo dopoguerra: da Max Ernst a Jackson Pollock, a Magritte e a uno splendido Picasso

 

Autunno 'caldo' per la Collezione Peggy Guggenheim, a Venezia. Inaugurata da pochi giorni la retrospettiva dedicata a Giuseppe Capogrossi - il 'terzo cavaliere dell'Apocalisse dell'arte italiana del dopoguerra, con Burri e Fontana" come ha detto il curatore Luca Massimo Barbero - e già altre sale del Palazzo sul Canal Grande sono pronte ad accogliere parte dei capolavori donati dai coniugi Schulhof. Il 12 ottobre, le porte di Palazzo Venier si apriranno nel tardo pomeriggio per offrire una visita gratuita in anteprima ad una selezione delle 83 opere del secondo dopoguerra lascito della collezionista Hannelone B. Schulhof, morta il 23 febbraio scorso, dal marito Rudolf B. Schulhof (1912-1999).
 
Si tratta di lavori che colgono il meglio delle correnti del secondo dopoguerra, muovendosi tra Italia, Europa e Stati Uniti. Per la Guggenheim sarà l'occasione di vedere accanto ai dipinti degli artisti cari alla mecenate statunitense trapiantata a Venezia subito dopo la guerra - da Max Ernst a Jackson Pollock, a Magritte e a uno splendido Picasso, solo per citarne alcuni - opere del protagonisti del Minimal o del pop, o 'icone' come Cy Twombly o Mark Rothko. Le 83 opere saranno poi presentate nella loro interezza a fine maggio del prossimo anno in concomitanza con la 55/a esposizione internazionale d'arte promossa dalla Biennale.
(ANSA)
 

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