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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mostre

Homo Faber omaggia il Giappone e i suoi maestri d'arte

Appuntamento con la seconda edizione dell'evento dal 10 aprile al primo maggio, nell'isola di San Giorgio Maggiore. Oggi il taglio del nastro

Un evento che invita i visitatori non solo ad ammirare gli oggetti in mostra, ma ad avvicinarsi all'artigianato e a osservarne le diverse pratiche in azione. Una esposizione monumentale sviluppata in quindici spazi espositivi dedicati ai mestieri d'arte, caratterizzata da opere realizzate da oltre 400 artigiani internazionali, con un focus particolare sul Giappone e sull'influenza che ha avuto sugli artigiani europei. È la seconda edizione di 'Homo Faber', che vedrà il suo fulcro nell'isola di San Giorgio Maggiore, ma che quest'anno si aprirà anche alla città storica.

A tagliare il nastro, questa mattina, sono stati il professor Giovanni Bazoli, presidente della Fondazione Giorgio Cini, e Franco Coogni, co-fondatore della Michelangelo Foundation, insieme ad alcuni "young ambassadors", studenti che rappresentano il futuro dell'artigianato e che guideranno il pubblico nella visita delle mostre.

Varietà di mestieri, culture e storie di vita sono rappresentati dagli artigiani che sono stati selezionati per questa edizione di Homo Faber. Si va dai giovani talenti che prendono in mano le redini di un'azienda familiare ai maestri di lunga esperienza, capaci di formare con le proprie competenze e il proprio saper fare. Tra le storie più interessanti ci sono quella di un ceramista franco-beninese che si sforza di mettere in connessione diverse culture, quella di una giovane lavoratrice del cuoio britannica che dà nuova vita alle tecniche tradizionali della selleria, e ancora quella di una coppia di falegnami dell'Afghanistan i cui giochi da tavolo intagliati a mano raccontano storie della loro terra.

Il “fil rouge” che attraversa tutto l'evento è l'influenza del Giappone sull'artigianato europeo, dal design della porcellana ai beni di lusso; i visitatori potranno anche accostarsi ancora di più alla cultura giapponese, partecipando a laboratori che presentano l'arte dell'ikebana e la cerimonia del tè. 

«La concomitanza con la Biennale - ha spiegato Bazoli - offre l'occasione inedita per creare confronto e interscambio tra arte, saper fare degli artigiani e nuovi approcci dei vari settori. Nell'isola di San Giorgio ci sono dieci mostre, che si aprono alla pluralità dei saperi e dell'artigianato che diventa arte». L'assessore al Turismo, Simone Venturini, in rappresentanza del Comune, ha spiegato che «Homo Faber non è solo una delle tante date sul calendario da segnarsi, ma è forse la miglior occasione per raccontare l'umanità e con essa Venezia. Questo viaggio avrà mille sfaccettature, ed è stato bello voler uscire dalle mura dell'isola, coinvolgendo anche la città, che diventerà per un mese capitale dell'artigianato».

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