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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Anteprima 2018: Oelhen a Palazzo Grassi, "Dancing with myself" a Punta della Dogana

Le due esposizioni in programma il prossimo anno nelle due sedi veneziane del magnate francese Francois Pinault. Ampia varietà di opere, con percorsi differenti

Una mostra personale dedicata all'artista tedesco Albert Oelhen, a Palazzo Grassi, e una collettiva intitolata "Dancing with myself": sono le due esposizioni in programma dall'8 aprile 2018 prossimo nelle due sedi veneziane del magnate francese Francois Pinault.

LA MOSTRA DI PALAZZO GRASSI

La mostra a Palazzo Grassi, curata da Caroline Bourgeois, traccia un percorso lungo la produzione di Oelhen attraverso una selezione di circa 85 opere, dalle più note a quelle meno conosciute, realizzate dagli anni '80 ad oggi e provenienti dalla Pinault Collection e da importanti collezioni private e musei internazionali.

ORDINE "RITMATO"

L'esposizione presenta un allestimento inedito, non cronologico bensì scandito da un ritmo sincopato tra i diversi generi e periodi, sottolineando così il ruolo centrale della musica nella produzione dell'artista, metafora del suo metodo di lavoro dove contaminazione e ritmo, improvvisazione e ripetizione, densità e armonia dei suoni diventano gesti pittorici.

LA MOSTRA DI PUNTA DELLA DOGANA

A Punta della Dogana, la mostra collettiva "Dancing with myself", curata da Martin Bethenod, Florian Ebner e Anna Fricke, da una collaborazione della Collezione Pinault con il Museo Folkwang di Essen, presentata in una prima versione a Essen nel 2016, indaga l'importanza primordiale della rappresentazione di sé nella produzione artistica dagli anni '70 a oggi e del ruolo dell'artista come protagonista e come oggetto stesso dell'opera.

ARTE VARIA

Attraverso un'ampia varietà di pratiche artistiche e linguaggi (fotografia, video, pittura, scultura, installazioni), di culture e provenienza, di generazioni ed esperienze, la mostra mette in luce il contrasto tra attitudini differenti: la malinconia e la vanità, il gioco ironico dell'identità e l'autobiografia politica, la riflessione esistenziale e il corpo come scultura, effigie o frammento, e la sua rappresentazione simbolica.

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