Mostra d'arte "Piero Boni a Villa Pisani"
Il Museo Nazionale di Villa Pisani ospita dall’8 al 18 ottobre 2015 la personale “Piero Boni a Villa Pisani” dedicata all’artista bergamasco e alla sua poetica densa e travolgente, costantemente tesa nel tentativo di una fusione tra pittura figurativa e pittura astratta, che in Boni coesistono e dove i particolari hanno un ruolo di primo piano e non possono essere slegati dalla totalità dell’opera d’arte.
La mostra, a cura di Bruno Francisci e Raul Oyuela con la collaborazione della dott.ssa Sandra Gonzalez, si avvale del sostegno del Museum of the Americas di Miami, diretto da Oyuela medesimo, che ha deciso di seguire con particolare attenzione l’opera di Piero Boni, nella prospettiva di una sua possibile valorizzazione negli Stati Uniti d’America.
La pittura di Piero Boni appare sottile ed elegante, indubbiamente colta e onirica, romantica eppure bizzarra. Una rappresentazione nata da uno spiccato e profondo senso di osservazione della realtà, escamotage che permette di andare oltre e intraprendere un viaggio verso la ricerca della Felicità: che nei segni e nei colori dell’artista è l’ascesa a due pianeti, due creazioni della mente posizionati oltre i confini del nostro mondo reale e denominati Pianetà Giò, colmo di interpretazioni magiche della realtà, e Pianeta Artù, ovvero la Gioia.
Undici grandi dipinti, tutti olio su tela realizzati a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, sono la sintesi perfetta dell’essenza di una pittura protesa a travalicare i confini della sua stessa specificità estetica per approdare a “una dimensione partecipativa fra ‘io’ soggettivo e universo oggettivo” dove gli esiti della creatività artistica si sposano in singolare connubio alle risultanze della più avanzata ricerca scientifica. Viene così originandosi nella pittura di Boni una inedita correlazione tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo.
Eppure Piero Boni non è un architetto dei sogni, ma certamente lo è dello spirito. Il suo mondo magico, le sue creazioni, sono tracciate dall’artista con fedeltà e amore: ne sboccia un mondo che si gioca tutto sulla cultura e sulla memoria, in cui la realtà viene esplorata intimamente, che per Piero Boni significa scomporla e subito dopo ricostruirla, e così scoprire il segreto della forma (“Chi conosce meglio il fiore? Il fioraio nel suo chiosco o l’insetto che può visitarlo dall’interno?”)