La più grande veduta di Venezia in esposizione alla Querini Stampalia
Una Venezia dell’Ottocento tra gondole, battelli a vapore, pennacchi di fumo e veneziani a passeggio. C’è tempo fino al 12 settembre per vedere da vicino la più grande veduta di Venezia mai realizzata. Ad esporla è la Fondazione Querini Stampalia in occasione delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia, prima che la veduta panoramica venga poi spostata a Mosca, in autunno, al Museo statale di architettura A. V. Schusev.
Venezia, tempera su carta
Si tratta di una insolita tempera su carta, alta poco più di un metro e settanta, che si sviluppa per ventidue metri di lunghezza, ad opera del pittore e decoratore veneziano Giovanni Biasin, realizzata nel 1887 per la sesta edizione della Esposizione Nazionale Artistica, manifestazione antesignana della Biennale che durava sei mesi e si svolgeva a turno in giro per l’Italia. L’edizione del 1887 venne organizzata a Venezia e in quell’occasione Biasin realizzò, con colori a tempera, una Venezia a 360° su un lungo rotolo di carta rinforzata. Il punto di ripresa, a livello dell’acqua, è approssimativamente il centro del bacino di San Marco: l’artista anima la sua veduta inserendo dettagli di monumenti, edifici, giardini e imbarcazioni, dando all’insieme un tono leggero e narrativo.
Ma in questi giorni è possibile visitare alla Querini Stampalia anche un’altra esposizione, intitolata “Un’evidenza fantascientifica Luigi Ghirri, Andrea Zanzotto, Giuseppe Caccavale”, in mostra fino al 17 ottobre. Si tratta di un progetto - a cura di Chiara Bertola e Andrea Cortellessa e promosso dalla Fondazione Querini Stampalia e dalla Città di Pieve di Soligo in collaborazione con la Famiglia Zanzotto in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita di Andrea Zanzotto, scomparso 10 anni fa - che mette a confronto fotografia, pittura e poesia aprendo una nuova occasione di valorizzazione tra i linguaggi dell’arte.
Al centro della sala, su un grande tavolo - come un’isola di documenti e immagini - sono composte le fotografie di Luigi Ghirri insieme ad alcuni autografi e ceramiche di Andrea Zanzotto e alcuni disegni di Giuseppe Caccavale che, per l’occasione, ha creato una grandiosa installazione a parete nel Portego antico della Biblioteca della Querini Stampalia: il “Murale di carta”, un immenso e arioso acquerello che riveste le pareti della grande sala. Il risultato è un inedito paesaggio variegato e ultramondano in cui l’artista combina figure, disegni, colori e parole.