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I Musei Civici presentano il proprio 2018: Ruskin e il Tintoretto le punte di diamante

È stato presentato mercoledì alla Triennale di Milano il 2018 della Fondazione Musei Civici di Venezia. Ventisette tra mostre e appuntamenti, con dei veri e propri fiori all'occhiello

È un calendario ricchissimo, tra mostre, eventi temporanei, attività di approfondimento e valorizzazione, quello messo a punto per il 2018 dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, con il Consiglio di Amministrazione presieduto da Mariacristina Gribaudi, la direzione di Gabriella Belli, i curatori e i vari responsabili del sistema museale veneziano. L'impegno espositivo della Fondazione quest’anno si concentrerà su alcuni importanti fronti quali la valorizzazione e la conoscenza delle collezioni permanenti e dei loro protagonisti, i risultati dell’intensa attività di ricerca e di studio svolta dai musei civici e la celebrazione della grande arte veneziana, dei suoi maestri e dei suoi "cantori".

Ventisette eventi

Con l’avvio del restauro completo dell’area espositiva temporanea del Museo Correr, nell’ambito di un complessivo programma di riordinamento, saranno le altre sedi dei Musei Civici ad accogliere nel corso dell’anno gli eventi temporanei, ben 27, tra mostre e grandi appuntamenti. Fiore all’occhiello per il 2018 saranno le proposte espositive a Palazzo Ducale, con due straordinari appuntamenti che si avvalgono di prestigiose collaborazioni scientifiche e importanti prestiti internazionali. La nuova stagione si inaugura con un grande tributo a John Ruskin “pittore” e al suo famoso libro Le pietre di Venezia (10 marzo - 10 giugno), opera che ha contribuito in modo determinante alla creazione del mito romantico della città, ma anche alla salvezza di molti suoi monumenti gotici, a cominciare proprio da quel palazzo dei Dogi che ospita l’esposizione.

I 500 anni di Tintoretto

Appuntamento a settembre, invece, con l’attesa esposizione realizzata per festeggiare il cinquecentenario della nascita di Jacopo Tintoretto, artista celeberrimo, tra i giganti della pittura europea del XVI secolo e, indubbiamente, quello che più ha “segnato” Venezia con il marchio inconfondibile del suo genio. Il progetto giunge a ottant’anni dall’ultima esposizione veneziana dedicata al grande artista (1937), vedrà arrivare dall’America, ma anche dai principali musei europei straordinari capolavori del maestro, attraverso i quali sarà possibile rileggere in maniera più approfondita la sua opera, grazie anche ai più recenti studi e ad alcuni fondamentali restauri. Un grande evento espositivo che si sviluppa in due appuntamenti concomitanti, uno a Palazzo Ducale, dove troverà spazio la stupefacente vitalità creativa del Tintoretto ‘maturo’ e l’altro alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, in cui invece si esporranno i lavori legati alla precoce affermazione giovanile, in un percorso integrato di straordinari capolavori provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private del mondo.

Partnership con l'Ermitage di San Pietroburgo

Altra partnership eccellente è quella con il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, che quest’anno sarà al fianco della Fondazione con prestiti prestigiosi nella realizzazione di due mostre: a Palazzo Fortuny e al Centro Culturale Candiani di Mestre, in collaborazione con “Ermitage Italia”. Nella prima, FutuRuins (dal 1 settembre 2018 al 7 gennaio 2019), a cura di Daniela Ferretti e Dimitri Ozerkov, si darà conto dell’affascinante estetica delle ‘rovine’, elemento cruciale nella storia della civiltà occidentale, che simboleggia la presenza del passato, ma allo stesso tempo contiene in sé la potenzialità del frammento: si spazierà dalle prime mitologie della distruzione, alle macerie delle Twin Towers. La seconda (21 novembre 2018 – 20 febbraio 2019) sarà un vero e proprio omaggio alle due città ‘gemelle’ e senza tempo di Venezia e San Pietroburgo, grazie alla collezione di arte veneziana del museo russo, una delle più ricche al mondo. La mostra documenta attraverso un gruppo di quadri e disegni, alcuni dei quali mai esposti in Italia, i percorsi che hanno condotto l’arte della Serenissima all’Ermitage, mettendo in evidenza affascinanti figure di collezionisti e mercanti.

Le mostre a Ca' Pesaro

La Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, dopo un primo approfondimento dedicato all’arte figurativa tra anni Settanta e Ottanta del ‘900, prosegue nell’opera di rilettura inedita di grandi artisti del XX secolo e nel proficuo e intrigante dialogo tra moda e cultura avviato con grande successo negli anni scorsi (vedi la grande mostra su Coco Chanel). Si va da Gino Rossi (Venezia, 1884 – Treviso, 1947), artista tra i più interessanti dell’avanguardia veneziana, che proprio a Ca’ Pesaro ha trovato il suo centro nei primi anni del ‘900, la cui mostra (23 febbraio - 20 maggio) s’inserisce all’interno di un rinnovato interesse, a 70 anni dalla sua scomparsa, proseguendo con Juan Navarro Baldeweg, uno dei più autorevoli quanto eclettici protagonisti spagnoli dell’arte e dell’architettura contemporanee (25 maggio - 7 ottobre) in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia. In autunno, a oltre un secolo di distanza,  spazio alla ricomposizione del ciclo pittorico Il poema della vecchiaia ambientato nel Pio Albergo Trivulzio di Milano, uno dei capolavori del maestro divisionista Angelo Morbelli, presentato alla V Esposizione internazionale d’Arte di Venezia del 1903, di cui il museo conserva una delle sei tele ora finalmente riunite in questa mostra a cura di Giovanna Ginex. Ma l’appuntamento certamente più importante per Ca’ Pesaro è con il coloratissimo omaggio all'"Epoca Fiorucci" (23 Giugno 2018 - 13 Gennaio 2019) con le sue icone e il suo rivoluzionario approccio allo stile e alla società, con la quale si racconterà la pirotecnica creatività del celebre stilista milanese Elio Fiorucci, scomparso nel 2015, da molti definito il "paladino della moda democratica".

Il Settecento

Nel 2018 il Museo del Settecento veneziano di Ca’ Rezzonico getterà luce su due figure centrali del panorama artistico del Settecento veneziano, mai prima d’ora indagate: la pittrice e poetessa veneziana Giulia Lama (1681-1747), di cui il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr possiede una splendida selezione di opere grafiche e Anton Maria Zanetti (1679-1767), mecenate e influente mediatore di nobili e sovrani per gli acquisti e le commissioni d’opere dei più celebri artisti della laguna, amico, tra gli altri, di artisti del calibro di Canaletto, Rosalba Carriera, Sebastiano e Marco Ricci, Giambattista Tiepolo (29 Settembre 2018 - 7 Gennaio 2019, a cura di Alberto Craievich).

Vetro e merletti

Dal 9 Settembre al 2 Dicembre 2018, nell’ambito di The Venice Glass Week verrà poi proposto un focus sull’opera in vetro del celebre architetto e designer Mario Bellini (a cura di Gabriella Belli e Chiara Squarcina), mentre l’ultimo appuntamento dell’anno vedrà infine un grande omaggio alla creatività del geniale maestro muranese del vetro contemporaneo Livio Seguso (15 dicembre 2018 - 28 aprile 2019, a cura di Chiara Squarcina). La valorizzazione della straordinaria arte del merletto, recentemente candidata a Patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco, sarà invece al centro dell’esposizione proposta dal 28 febbraio al 27 maggio 2018 al Museo del Merletto di Burano con la quale verrà raccontata la nascita, la crisi e il rilancio della celebre Scuola del Merletto di Burano.

Museo di Storia Naturale

Denso anche il programma di attività del Museo di Storia Naturale che nel corso dell’anno proporrà una serie di approfondimenti su temi attuali, secondo l’ormai consolidata formula delle giornate-evento: dalla biodiversità e il verde urbano, in programma il 18 marzo, ai cambiamenti climatici il 21 Aprile, fino al Sea Turtle Day il 16 giugno. Le attività si completeranno come consuetudine con una ricca e diversificata offerta didattica e formativa finalizzata ad una sempre maggiore e continuativa interazione tra il pubblico e i musei, che si suddividerà in attività per la scuola, per le famiglie e per gli adulti, rimodulabili in base a eventuali esigenze specifiche.

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