Primavera a Palazzo Fortuny: in mostra De Chirico, Morandi e una "stanza per Zoran"
I temi del collezionismo, le ragioni e le passioni sottese alla nascita di una raccolta privata sono al centro della mostra dedicata alla raccolta di Giuseppe Merlini. Dal 24 marzo al 23 luglio 2018 a Palazzo Fortuny a Venezia va in scena una doppia esposizione: Una collezione italiana (con le opere della collezioni Merlini) e La stanza di Zurigo, un omaggio al lavoro artistico di Zoran Music.
De Chirico, Morandi, Fontana
La collezione Merlini di scultura, disegni e soprattutto pittura spazia, attenendosi con rare eccezioni all’arte italiana, a tutto il Novecento fin dai primi decenni, con opere che risalgono al momento fondante dell’esperienza del moderno – disegni di Amedeo Modigliani, dipinti di Filippo de Pisis e poi lavori di Adolfo Wildt, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Mario Sironi, Gino Severini, Giorgio Morandi, Massimo Campigli – fino all’astrattismo italiano o all’informale con importanti opere di Mario Radice, Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Dorazio, Giulio Turcato, Roberto Crippa, Alfredo Chighine, Piero Ruggeri. La raccolta offre quindi una panoramica molto ampia dell’arte italiana del XX secolo e nel contempo invita a una sostanziale domanda: quali energie spingono a perseverare nell’impresa collezionistica?
Stanza di Zoran
Nel 1949 Zoran Mušic ricevette, da parte delle sorelle Charlotte e Nelly Dornacher, l’incarico di decorare il seminterrato della loro villa a Zollikon, nei pressi di Zurigo. La maggior parte dei dipinti furono eseguiti direttamente sull’intonaco murario, cinque composizioni erano su tela di lino tesa su supporti fissati al muro, mentre per la decorazione della porta d’entrata fu utilizzata la tela di iuta: lo stesso tessuto delle tende e di una tovaglia ricamata su disegno dell’artista, che ne scelse i colori e i differenti punti di ricamo. Dopo anni di incuria e abbandono la stanza è stata recuperata grazie all’intervento di Paolo Cadorin , cognato di Mušic, direttore del dipartimento di restauro del Kunstmuseum di Basilea, che ha supervisionato lo stacco degli intonaci, il loro trasferimento su pannelli alveolari in alluminio e il recupero delle tele e degli arredi. Un complesso lavoro portato a termine dai suoi allievi, restituisce finalmente al pubblico la "stanza di Zoran", ricomposta ora a Palazzo Fortuny come elemento centrale di una mostraomaggio al suo autore.