I volontari della protezione civile in Piazza Ferretto con dimostrazioni e incontri
Un week-end, quello di sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021, interamente dedicato alla Protezione civile. Due giornate, in piazza Ferretto a Mestre, che saranno l'occasione non solo per ringraziare i volontari e le associazioni che hanno operato in questi mesi sia per fronteggiare la situazione di emergenza creatasi con la pandemia che le calamità naturali, ma anche per conoscere quali sono i comportamenti che ognuno di noi deve adottare in caso di eventi atmosferici eccezionali.
Si comincerà sabato, dalle ore 10 alle 18, con la manifestazione “si AMO la Protezione civile”, che vuole essere un'occasione per diffondere la cultura di protezione civile, con l'illustrazione alla cittadinanza delle diverse attività in cui sono specializzati i volontari e le loro organizzazioni di appartenenza, attraverso anche l'allestimento di punti informativi e momenti dimostrativi dei mezzi utilizzati nei diversi scenari d'intervento. Alle ora 17 è inoltre previsto un momento ufficiale di ringraziamento di tutte le organizzazioni di volontariato di Protezione civile, che hanno operato in questi mesi nel territorio comunale.
Domenica è invece in programma, sempre in piazza Ferretto, tra le ore 10 e le 18, “Io non rischio”, la tradizionale manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, collegata alla campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile. I volontari, affiancati da tecnici esperti, incontreranno i cittadini per spiegare quali comportamenti virtuosi adottare nel caso di eventi naturali calamitosi.
«È un appuntamento - ha sottolineato il vicesindaco Andrea Tomaello . ormai tradizionale, ma che quest'anno assume un significato ancora maggiore. La nostra Protezione civile, dallo scoppio della pandemia, ovvero dal febbraio dello scorso anno, è stata in prima linea per le attività di emergenza che le sono state assegnate: i nostri 200 volontari, hanno svolto un'opera eccezionale, con quasi 45.000 ore di servizio complessivo svolte, sacrificando la famiglia ed il lavoro».