Il Quartetto di Venezia tra Boccherini, Malipiero e un insolito Giuseppe Verdi
Un concerto dal programma insolito: da un omaggio alla grande letteratura quartettistica alla scoperta di lavori meno noti e unici. Sabato 10 dicembre alle ore 16.30 il Quartetto di Venezia, formazione in residenza alla Fondazione Giorgio Cini dal 2017, torna con il quarto appuntamento in cartellone per la stagione dei concerti 2022 di Asolo Musica all’auditorium Lo Squero di Venezia.
Acclamato e riconosciuto nel contesto cameristico internazionale come uno «fra i pochissimi degni di coprire il ruolo dei grandi quartetti del passato», il Quartetto di Venezia sonderà l’intima bellezza delle composizioni per questa formazione cameristica con tre composizioni che riflettono tre diversi momenti della produzione per quartetto: il Quartetto in sol maggiore op. 52 n. 3 di Luigi Boccherini, il Quartetto per archi n. 7 di Gian Francesco Malipiero e il Quartetto per archi in mi minore di Giuseppe Verdi.
Il Quartetto è interamente composto da musicisti veneziani: Andrea Vio e Alberto Battiston al violino, Mario Paladin alla viola e Angelo Zanin al violoncello. Rigore analitico e passione sono i caratteri distintivi dell'ensemble veneziano che dal 1983 lavora con la meticolosa precisione di un artigiano di altri tempi. In quasi quarant’anni di carriera il loro vasto repertorio ha toccato tutti i capisaldi della grande letteratura per quartetto, così come lavori meno noti.
Il concerto di sabato 10 dicembre aprirà con il Quartetto in sol maggiore Op. 52 n. 3 di Luigi Boccherini, compositore raffinato e musicista cosmopolita, che ha il merito fondamentale di aver formato uno dei primi quartetti stabili della storia della musica. La musica di Boccherini, brillante violoncellista, riporta al Settecento strumentale italiano: chiarezza formale, temi eleganti e proporzionati, disposti in bella geometria e distribuiti tra i quattro strumenti, con un particolare occhio di riguardo per il violoncello, sviluppati con uno stile compositivo unico e originale.
Si prosegue con il Quartetto per archi n. 7 di Gian Francesco Malipiero - quale anticipazione del cinquantesimo dalla sua morte che ricorre il prossimo anno - un lavoro tra i meno noti del compositore. La musica da camera nella sua produzione non ha un ruolo di particolare rilievo quantitativo, ma ha una grande importanza stilistica: da sempre il quartetto è un laboratorio di ricerca compositiva e Malipiero vi si dedica lungo tutta la sua vita, componendone otto. Il settimo risale al 1950 ed esprime la vitalità e la voglia di far musica che ha animato tutta la sua produzione.
Il concerto chiude con il Quartetto per archi in mi minore di Giuseppe Verdi, l’unico quartetto presente nel catalogo verdiano. Una composizione nata per caso, scritta in una sola notte nella primavera del 1873 durante la produzione di Aida a Napoli. Il Quartetto di Verdì è una preziosa eccezione che conferma le doti straordinarie del compositore che incarna l’Ottocento operistico. Nonostante la difficoltà tecnica del brano, abbinata a idee melodiche e rimandi ad opere liriche già scritte o ad anticipazioni future, le geometrie scorrono leggiadre, senza pesantezza o fatica. Quasi Verdi volesse dare una riprova del suo status di compositore colto, che fa proprio l’antico stile contrappuntistico in modo del tutto originale.
La stagione musicale, organizzata da Asolo Musica in collaborazione con Fondazione Cini allo Squero, è realizzata con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Veneto e sostenuta dal Gruppo Pro-Gest, CentroMarca Banca, Zanta Pianoforti, Zoogami e Bellussi Spumanti.