Secondo appuntamento de "Lo stato dell'arte" con la filosofa Judith Butler
Palazzo Grassi - Punta della Dogana presenta il secondo appuntamento di "Lo stato dell’arte", il ciclo di incontri periodici che invita importanti personalità del mondo della cultura internazionale, che condividono un forte interesse per l’arte, a realizzare un contributo inedito a partire dalla riflessione su cosa sia e a cosa serva oggi l’arte, con le sue sfide e le sue contraddizioni. Dopo il suo debutto con la scrittrice Rachel Cusk, la rassegna prosegue sul palco del Teatrino di Palazzo Grassi mercoledì 10 maggio, alle ore 18.00, con la nota filosofa americana Judith Butler (Cleveland, 1956). Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Promosso da Palazzo Grassi, “Lo stato dell’arte” è curato da Barbara Carnevali, Directrice d’études in Filosofia presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, e coinvolge alcune delle più brillanti personalità intellettuali che si sono distinte in campi disciplinari molto diversi tra loro, chiamate a produrre un testo inedito che sarà pubblicato nella versione integrale nell’omonima collana dedicata da Marsilio Arte, Venezia, in collaborazione con Palazzo Grassi.
Judith Butler, filosofa post-strutturalista, è docente universitaria, attivista e autrice di diverse pubblicazioni tra le quali “Gender Trouble” e “Bodies That Matter” che ridiscutono la nozione di genere e sviluppano la teoria della performatività di genere, che oggi ha un ruolo di primo piano nella riflessione femminista e queer. Il suo punto di vista, unico e autorevole, si esplicita in “Perdita e rigenerazione. Ambiente, arte, politica”, dove propone una visione dello stato attuale dell’arte che si lega al concetto stesso di “Stato” e offre spunti di riflessioni molteplici che inviteranno l’ascoltatore prima e il lettore poi a interrogarsi sulle forme di fruizione e sulla cronaca recente.
Nelle sue riflessioni e nel volume “Perdita e rigenerazione. Ambiente, arte, politica”, in libreria dal 12 maggio nella nuova collana “Lo stato dell’arte”, edita da Marsilio Arte, Judith Butler parte dal rapporto tra arte, istituzioni politiche e mercato, interrogandosi sui modi in cui cerchiamo di orientarci e dare un senso alla sofferenza e al cambiamento che avvertiamo come inevitabile. L’autrice cerca così di comprendere quale mondo creino le forme di protesta che mettono a rischio le opere d’arte con azioni dimostrative – come quelle recentemente messe in atto da alcuni attivisti per sensibilizzare al cambiamento climatico – e come invece l’arte possa far nascere nuove modalità di interazione capaci di contrastare le forze distruttive. Gettando luce su come gli oggetti, gli spazi, gli intervalli di tempo possano contribuire oggi a ricreare il senso di un mondo condiviso, ci invita a considerare il ruolo della creazione artistica nel rendere tollerabile l’intollerabile, pur consapevole che non significhi risolverlo, ma «entrarci in relazione, conviverci, esaminarne i contorni, le consistenze, riflettere sui meccanismi e metodi che gli consentono di perpetuarsi».