43. Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia
Al via giovedì 30 luglio il 43. Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia con Cristoph Marthaler, Leone d'oro alla carriera, e il suo Das Weisse vom Ei/Une île flottante, in scena in prima nazionale al Teatro alle Tese (ore 20.00).
Si tratta della versione secondo Marthaler de La polvere negli occhi, commedia sull'ambizione e la vanità di Eugène Labiche, realizzata per la prima volta nel 1861. La trama è molto semplice: Emmeline Malingear e Frédéric Ratinois si amano, le loro famiglie si incontrano. Per far colpo gli uni sugli altri, ciascuna delle coppie di genitori enfatizza la propria condizione sociale. Per Marthaler i Malingear parlano francese e i Ratinois tedesco. Nella babele delle lingue che si crea si dà una sintesi incomprensibile ed esilarante dei legami famigliari, mettendo a nudo i meccanismi del conformismo e dell'ipocrisia cari a Marthaler.
In scena non ci sarà l'intera commedia di Labiche, ma uno spettacolo nello stile inconfondibile di Marthaler dal divertimento assicurato. Uno spettacolo dove lo spazio scenico, quasi sempre reclusorio, lentamente si trasforma dando il tono alla messinscena; dove una polifonia di azioni, spesso slegate dalle parole, danno luogo a gag degne del cinema muto, o a situazioni da vaudville, o ancora a nonsense sul filo del teatro dell'assurdo; uno spettacolo dove è inutile decifrare i dialoghi, perché parole e frasi si svuotano di senso nella loro ripetizione meccanica; dove, soprattutto, il testo entra in cortocircuito con la drammaturgia musicale, trasformando la messinscena in un musical al limite del varietà. In Das Weisse vom Ei/Une île flottante, che nel titolo cita un dessert tipico della cucina borghese, si passa dai successi planetari degli anni '60 (Downtown di Petula Clark e Whistling Jack Smith) all'easy listening degli anni '80 del leggendario James Last e la sua orchestra, dal gusto un po' retrò delle folk songs anni '20 al pieno melodramma anni '40 con le colonne sonore più roboanti, veri hit entrati nelle case di tutte le famiglie, dalla musica sacra di Mozart e Schubert alle arie popolari dello chansonnier Boby Lapointe. Una contaminazione che marchia gli spettacoli di Marthaler, maestro della scena che si appropria dei materiali di Labiche per piegarli alla sua maniera e come un maestro di cerimonie non ha che da annunciare "musica!" perché l'orchestra si metta a suonare, come se bastassero un suo cenno o una sua parola perché il teatro si srotoli all'istante davanti ai nostri occhi.
Oltre allo spettacolo, Cristoph Marthaler condurrà un workshop destinato a 15 attori, danzatori, performer e 5 uditori selezionati dalla call internazionale di Biennale College - Teatro. E' uno dei 18 laboratori che si svolgono parallelamente al Festival e che fanno di Venezia il luogo di una riflessione sul teatro a più voci, dove circa 350 giovani artisti si incontreranno e avranno come maestri drammaturghi, registi, coreografi e compagnie di evidenza internazionale.
Venerdì 31 luglio, poi, Marthaler incontrerà il pubblico in una conversazione condotta dallo studioso e critico di teatro Andrea Porcheddu (Sala delle Colonne, ore 16.00). Mentre sarà lunedì 3 agosto che il maestro svizzero riceverà il Leone d'oro alla carriera nella Sala delle Colonne (ore 16.00) alla presenza di Paolo Baratta, Presidente della Biennale e di Àlex Rigola, Direttore del Settore Teatro.