Carnevale 2015, spettacolo "Segreti a Venezia"
Dal 7 febbraio spettacoli "Segreti a Venezia". A Venezia, a partire dalla metà del XV secolo, i nobili e i ricchi si facevano precedere da un servo munito di lanterna detto "Codega", affinchè illuminasse il loro andare nel buio della notte allietandoli con aneddoti e racconti. Oggi, il vostro personale anfitrione, interpretato dagli attori della Compagnia teatrale Pantakin, vi guiderà nei meandri di mistero che bagnano la laguna. Un salto nel tempo che vi spingerà ad essere gli attori di una messa in scena in movimento, spingendovi nel cuore della vita della Serenissima e del suo Carnevale.
Attraverso i racconti del Codega i visitatori saranno scortati nei luoghi della Venezia insolita e segreta, raccontata dallo scrittore Alberto Toso Fei, per scoprire alcune curiosità della storia e della vita quotidiana della Serenissima, fatta di grandi personaggi come di piccole vicende. Si scoprirà così che un giorno il diavolo uscì dal muro di un palazzo, e che il foro si può vedere ancora oggi; che i nei e i ventagli avevano un loro linguaggio di seduzione; che il teatro, dalla fine del Cinquecento, diventò parte integrante nella vita dei veneziani, al punto che monache e preti non disdegnavano d'andarci; ma si potranno incontrare anche Giacomo Casanova, Cecilia Zen Tron, lo spettro del Levantino e una Vergine molto particolare...
SEGRETI A VENEZIA: LE STORIE E I LUOGHI
Ca’ Soranzo - Il guardiano del demonio
Questa è una storia color marmo. Il marmo della faccia di un angelo guardiano. Ca’ Soranzo mostra ancora oggi un foro sulla parete esterna, guardato a vista da un angelo. Da lì nel ‘500 uscì il diavolo, che ora non può più tornare.
Ca’ Grimani - Casanova... e il carnevale del 1745
Questa è una storia color velluto e damasco. Una storia fatta degli stessi colori del boudoir. A Ca’ Grimani Casanova era di casa. Un giorno di carnevale, assieme a uno dei fratelli Grimani e ad altri amici, vide una bella ragazza…
San Severo - Il prete gondoliere
Questa è una storia nera. Ma non nera di delitto. Nera come la tunica del prete protagonista di un Carnevale, quello del 1760: mentre il sacerdote, mascherato, si recò a teatro a vedere di nascosto l’ultima commedia di Goldoni, il gondoliere che l’aveva portato si infilò il suo abito... una divertente – e vera – commedia degli equivoci.
Ponte del Diavolo
Questa è una storia color carne e tentazione, e racconta di come le monache di San Lorenzo fossero le più belle e le più frivole della città, e a Carnevale non esitassero a uscire mascherate. Insomma, una vera tentazione. Sarà per questo che tra i monasteri maschile e femminile esiste ponte… del diavolo?
San Lorenzo - La vergine Cellini - Il dono di Cecilia Zen Tron
Queste sono storie color passione, rosse come la vampa dell’innamoramento, infuocate come la libertà di andare a letto con chi si vuole. La prima racconta di un nobile si invaghisce di una ballerina, ma lei non ci sta. Allora lui la denuncia, dicendo che se l’intende con un turco; ma lei dimostra che non può essere vero… storia sessual-teatrale della seconda metà del Settecento. La seconda narra di una nobile veneziana che affittò il suo palco al San Veneto ai duchi del Nord, per una cifra astronomica, e i veneziani non mancarono di sottolinearlo con una salace metafora…
Barbaria de le Tole - Il segreto di nei e ventagli
Questa è una storia fatta di mille colori, quelli dei coloratissimi nei settecenteschi e dei ventagli delle dame. Parentesi “carnevalesca” a partire da un nizioleto. Il significato dei nei e il linguaggio deduttivo del ventaglio.
San Giovanni e Paolo - Il mendicante e il levantino
Questa è una storia color nebbia, quella in cui d’inverno si perdono i sospiri del Levantino. Una storia relativa all’edificazione della scuola Grande di San Marco, con visione degli antichi graffiti del portale. Storia di fantasmi.
Lo scheletro del campanaro
Questa è una storia bianca, come le ossa di uno scheletro. Bella storia ottocentesca sul fantasma dell’ultimo campanaro di San Marco, che elemosina per le vie della città. La Marangona e il suo suono antico.