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Teatro

Su il sipario sulla Biennale Teatro, consegnato al duo Rezza-Mastrella il Leone d'Oro

Il via alla kermesse venerdì, con la consegna del Leone d'Argento alla compagnia Anagoor di Castelfranco Veneto (Treviso), per Latella "mai priva di una potente estetica"

Sarà una Biennale Teatro che mostrerà la sottile differenza tra attore e performer, proponendo spettacoli che evidenzino i diversi modi di stare in scena. Il tema "attore-performer" scelto dal curatore Antonio Latella, come sottolineato dal presidente della Biennale Paolo Baratta nel corso della presentazione della kermesse venerdì mattina, "è una pagina di punti di domanda e propone la manifestazione come luogo di ricerca e non come risultato di una ricerca".

Successo di Biennale College

Baratta si è detto soddisfatto di vedere così tanti partecipanti alla Biennale College Teatro, che dovrebbe diventare una vera e propria fucina di giovani talenti, che si cimentano e si espongono ai rischi senza i quali non si può diventare artisti. Il tema prescelto per questa edizione è quello del bacio, "ossia un gesto performativo, - ha spiegato Latella - il più naturale che conosciamo, mai uguale".

Leone d'Argento a Anagoor

Nel corso della giornata di apertura della Biennale Teatro, come di consueto sono andate in scena le consegne dei "leoni". Quello d'argento, per l'innovazione teatrale, è stato assegnato alla compagnia Anagoor, fondata nel 2000 a Castelfranco Veneto, presenti in sala Simone Derai e Marco Menegoni. "Il lavoro di Anagoor, - ha spiegato Latella - mai privo di una potente estetica, ha una funzione divulgativa rispetto a grandi tematiche. Non demandano a nessuno la loro scelta artistica, realizzando tutto da soli, dalla scrittura del testo alle scene e i costumi".

Rezza-Mastrella d'oro

Il Leone d'Oro, invece, è stato consegnato al duo artistico inimitabile Rezza-Mastrella, dal 1987 artefici di spettacoli innovativi dal punto di vista del linguaggio teatrale. "Antonio Rezza - ha commentato il curatore - fonde totalmente, in un solo corpo, le due distinzioni di attore e performer, distinzioni che grazie a lui perdono ogni barriera, creando una modalità dello stare in scena unica, per estro e a tratti per pura, folle e lucida genialità. Flavia Mastrella, invece, crea spazi scenici che non sono mai orpelli, ma forme d’arte che Rezza abita e devasta con la sua strepitosa adesione. Spazi che diventano oggetti che prendono vita grazie alla forza performativa del corpo e della voce di Rezza".

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