Jarry, il sesso e l'elogio della bicicletta al Teatro della Murata di Mestre
Lo spettacolo prende spunto dal romanzo di Alfred Jarry “Il Supermaschio” pubblicato a Parigi nel 1902, romanzo al quale l’autore, precursore del teatro surrealista francese, era molto legato. Il grande successo di “Ubu Re” l’opera sua più conosciuta, ha di fatto oscurato tutta la sua produzione poetica e letteraria. Ma nel teatro dell’assurdo di Jarry non esiste solo Ubu, esiste anche il suo alter ego, il Supermaschio, per il quale “L’amore è un atto inutile perché si può ripetere all’infinito”.
Il protagonista del romanzo André Marcueil vuole verificare dal vivo questo paradosso, imitando l’impresa erotica “dell’indiano tanto celebrato da Teofrasto” che, con l’aiuto di una certa erba, in un solo giorno riusciva ad avere settanta amplessi e più. Assoldando sette famose prostitute, “lepiù quotate alla borsa galante di Parigi”, il mediocre Jarry/Marcueil trasformandosi in un muscoloso indiano proverà ad eguagliare se non a superare l’impresa erotica al limite dell’impossibile. Ma alle sette prostitute si sostituirà la bella e giovane Ellen “un soldo di donna” che però ha una personalità segreta ed enormi risorse nascoste. E’ una Superfemmina che crede nel record dell’indiano e si esibirà con lui in una maratona erotica di 24 ore ininterrotte, riuscendo a battere il famoso record citato da Teofrasto.
La vicenda erotica dell’indiano si intreccia con quella di un incontro galante tra una vecchia prostituta e un giovane inesperto di sesso e a quella di una folle “cinque giorni”, una gara tra una locomotiva e una quintupletta con cinque ciclisti dopati con il “Perpetual Motion Food”, un carburante umano a base di alcol e stricnina.
La gara è la Parigi-Wladivostok-Parigi di diecimila miglia. Il vincitore sarà un “velocipedastro” che si è intromesso clandestinamente nella gara unicamente per corteggiare la giovane e bella Ellen, coprendola di rose rosse.Lo spettacolo di stampo futurista si propone una risata liberatoria sull’amore ai nostri giorni e un elogio della bicicletta quale mezzo di locomozione veloce e moderno che Jarry possedeva ed amava.
E che dire della Passione di Cristo come una tappa del Tour de France, che vede Gesù forare la sua ruota anteriore a causa di una corona di spine posta sulla strada e costretto a fare il Calvario con la bicicletta sulla spalla?
Ingresso ad offerta libera.