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Teatro

A teatro rivive il mito di Kociss, "l'ultimo bandito eroe veneziano"

Un mix tra letteratura e piece teatrale il 12 maggio alla Salute a Venezia. Un omaggio al romantico "ladro eroe", autore di centinaia di colpi fino al 1978

Si arrampicava per le grondaie, poi passando di tetto in tetto penetrava nelle case, dove rubava di tutto. Era il bandito "Kociss", all'anagrafe Silvano Maistrello, morto il 12 maggio del 1978 durante una fuga rocambolesca seguita all'ennesima rapina. Fu la fine dell'ultimo ladro-mito, rispettato dai suoi seguaci e anche da alcuni esponenti delle forze dell'ordine: ancora adesso viene ricordato come una persona che rubava per dare ai bisognosi.

Ora Kociss torna alla ribalta con un mix tra letteratura e piece teatrale il 12 maggio alla Salute a Venezia, alle 19.30. In scena "Le ultime ore di Kociss", rappresentazione basata sui testi del giornalista veneziano Roberto Bianchin, che a Maistrello ha dedicato un libro che racconta la storia della sua vita. Il narratore sarà affiancato dal cantautore veneziano Giovanni Dell'Olivo, autore ed interprete de "La ballata del ladro Kociss". Alla serata sarà presente anche la sorella del bandito, Annamaria Maistrello.

Prima dell'evento l'appuntamento è al cimitero monumentale di Venezia, a San Michele in Isola, con una rosa rossa in mano per andare alla tomba di Kociss. Nello stesso cimitero in cui sono seppelliti Igor Stravinsky, Sergei Diaghilev ed Ezra Pound. Maistrello, autore di centinaia di furti, rapine e assalti a banche ma anche di fughe rocambolesche dal carcere dove finiva spesso, apparteneva alla vecchia mala, aveva un suo codice d'onore che non gli faceva usare le armi (non ferì mai nessuno) ma anche che lo portava a rubare, come un moderno Robin Hood, "solo a danno dei ricchi".

Proprio dopo una rapina a una banca, il 12 maggio 1978, era in fuga su una piccola imbarcazione quando venne intercettato da un motoscafo della polizia. Gli agenti spararono due colpi e, secondo la ricostruzione dell'epoca, uno di questi scheggiò un motore fuoribordo manovrato da Kociss. Un pezzo di metallo, gli si conficcò nel petto, uccidendolo. Oggi, mentre il mito vuole che i poliziotti piansero per aver ucciso Kociss, gli autori dello spettacolo annunciano novità inedite sugli ultimi istanti di vita del bandito.

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