Venerdì 17 aprile la compagnia i sacchi di sabbia al teatro villa dei Leoni di Mira con “piccoli suicidi in ottava rima” chiude la rassegna di prosa “riflessi”
OTTAVA RIMA, FANTASCIENZA E MAGGI TOSCANI, LA NUOVA PARODIA DEI SACCHI DI SABBIA
Teatro Villa dei Leoni di Mira (VE)
"PICCOLI SUICIDI IN OTTAVA RIMA"
Lo spettacolo è il primo volume di un'escursione che l'irresistibile compagnia tosco-napoletana ha compiuto all'interno dei "maggi" toscani.
Una tradizione che resiste ancora oggi, nata dalle antiche feste pagane dedicate alla dea Flora con cui si accoglieva la stagione primaverile. È da questa antico patrimonio performativo che gli autori Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo hanno distillato gli ingredienti per comporre un'esilarante raccolta di episodi, recitati in ottava rima - il metro dei cantari trecenteschi e dei poemetti di Boccaccio - e in quartine di ottonari. In scena, Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano e Giulia Solano danno vita ad un pastiche di letteratura postmoderna per il teatro, in cui l'antica tradizione si contamina con i generi dell'avventura, del western e della fantascienza, riformulati per l'occasione secondo l'antica tecnica popolare. E non è un caso se, tra gli episodi, ritorna proprio lo spunto de "L'invasione degli ultracorpi", in cui i temi vegetali e di rinascita si sposano perfettamente con quelli del canto in maggio.
Lo spettacolo, diretto dallo stesso Guerrieri con la collaborazione di Dario Marconcini, approda alla sua forma definitiva dopo essere stato presentato per la prima volta in forma di happening per Inequilibrio e Santarcangelo 2013 e una tappa al Teatro Studio di Scandicci. Fondamentale, nella sua genesi, la complicità della storica Compagnia del Maggio "Pietro Frediani" di Buti diretta da Dario Marconcini, che tramanda la tradizione del cosiddetto "maggio drammatico": una vera e propria rappresentazione scenica a tema cavalleresco, mitologico o religioso. Un approfondito lavoro di ricerca che si è avvalso anche della consulenza di Enrico Pelosini per l'Ottava rima, di Andrea Bacci ed Enrico Bascheri per il canto e di Guido Bartoli per le illustrazioni. Il lavoro segna una tappa decisiva nell'indagine sulla parodia che I Sacchi di Sabbia stanno conducendo negli ultimi anni. Spiegano gli autori: "Ricalcare e abitare una forma arcaica - quella dei cantori dei paladini di ariostesca memoria - diventa la chiave per condividere un immaginario con lo spettatore, per poi rovesciarlo e/o straniarlo. La parodia è intesa come 'fuori posto', come rottura del nesso naturale fra musica e linguaggio: ecco il cuore di quest'avventura".
LA COMPAGNIA
Impossibile definire I Sacchi di Sabbia, formatisi a Pisa nel 1995, la cui cifra resta la creatività multiforme, originale, scoppiettante. Una compagnia capace di mettersi costantemente alla prova in forme nuove, di affrontare ricerche, di immaginare diverse soluzioni per spazi, materiali, tematiche: sempre con rigore, profondità e leggerezza. Negli anni si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti tra cui due premi ETI e il Premio Speciale Ubu 2008. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro de I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica) e nella ricerca di luoghi performativi inconsueti. Un percorso, il loro, che restituisce nuova linfa alla migliore tradizione del teatro di strada e popolare. Tra i lavori più premiati e passati al Teatro di Mira in questi anni, l'esilarante "Sandokan" e lo stupefacente "Don Giovanni" premio della Critica 2011 per una resa "muta" dell'opera mozartiana in chiave comica.