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"Intesa totale" sullo stop alle emissioni delle grandi navi: "Cold ironing? Puntare sul gas"

Sottoscritto venerdì a Ca' Farsetti il Venice Blue Flag. Le compagnie crocieristiche si autolimitano in fatto di inquinanti. Il Porto: "Elettrificare le banchine? Soluzione superata"

Sempre più allargato e (si spera) foriero di risultati sempre più sostenibili. E' il Venice Blue Flag, l'accordo tra compagnie crocieristiche secondo cui i contraenti promettono di limitare l'emissione di inquinanti ben al di sotto del limite di legge non appena entrate in laguna con le loro imbarcazioni. Un accordo che si rinnova da 10 anni che cerca di anticipare soluzioni laddove il legislatore ancora latita. La firma venerdì mattina a Ca' Farsetti. Presenti l'assessore all'Ambiente, Massimiliano De Martin, il presidente dell'Autorità portuale, Pino Musolino, il presidente di Venezia Terminal Passeggeri, Sandro Trevisanato. 

Dai 34 contraenti del 2016, si è passati a 41: "Addirittura una compagnia che non fa scalo a Venezia ha voluto aderire lo stesso", hanno sottolineato i presenti a più riprese. "Tutti i soggetti interessati hanno fatto la loro parte - ha dichiarato Pino Musolino - E' significativo del modo di fare porto nella nostra città. Il nostro deve essere un lavoro di concertazione preliminare per poi riuscire ad arrivare a una soluzione condivisa. In mancanza di leggi effettive. Con questo accordo noi andiamo volontariamente a mettere in pratica le restrizioni più stringenti, perché le compagnie sono consapevoli della fragilità di Venezia". Con questo documento le compagnie di crociera si impegnano a far funzionare i motori principali e ausiliari delle loro navi con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa, e questo non solo all’ormeggio, ma anche durante la navigazione e le fasi di manovra all’interno dell'area portuale di Venezia. Inoltre, le macchine di bordo saranno gestite in modo da ridurre il più possibile le emissioni nocive dei gas di scarico.

Navi e inquinamento in laguna costituiscono un capitolo ben più ampio, che coinvolge il futuro di Marittima e Porto. Su cosa puntare per abbattere le emissioni anche una volta approdate? Si è parlato a più riprese di "cold ironing", ossia di elettrificazione delle banchine. Il rischio, però, è che il progetto venga superato dal progesso tecnologico: "Il cold ironing è una soluzione percorribile - ha dichiarato Musolino durante la conferenza stampa - ma è datata rispetto alle attuali tecnologie. Tra le più moderne soluzioni in fatto di minimizzazione delle emissioni c'è il Gas naturale liquefatto (l'acronimo inglese è LNG, ndr). Stiamo sondando tutte le opzioni per far sì che il porto e le sue attività risultino compatibili con la città. Anche perché sono l'unica alternativa alla monocultura turistica".  

Spettatore (molto) interessato è Sandro Trevisanato, presidente di Vtp, soddisfatto dopo la firma dell'accordo di venerdì: "Il Venice Blue Flag è cresciuto in termini di garanzia dell'ambiente - ha commentato. Per noi questo accordo è una grande speranza. In 15 anni siamo passati da circa 300mila passeggeri a 2 milioni di crocieristi, creando un gioiello copiato nel mondo, ossia la Marittima. Ma lo stallo sulle decisioni da prendere sta pesando. Spero che questa giornata possa rivelarsi di svolta per trovare una soluzione ai problemi della crocieristica, settore che qui deve tornare a essere eccellenza nel Mediterraneo come 3 anni fa".

L'intesa tra compagnie si poggia su un cardine nuovo: la trasparenza. "Gli esiti dei controlli sul Venice Blue Flag - ha dichiarato il direttore di Clia (Cruise Lines International Association) Italia, Francesco Galietti, associazione che rappresenta i grandi armatori mondiali - saranno resi pubblici. Ci sarà quindi, oltre a tutto il resto, anche una sanzione morale per chi non rispetta l'accordo. Perché Venezia è unica, noi ne siamo convinti". Parole in sintonia con il pensiero dell'assessore De Martin: "Questa ammnistrazione vuole consolidare la crocieristica, ma vuole farlo in armonia con le esigenze della città - ha sottolineato - Il fatto che quest'anno ci siano più compagnie aderenti vuol dire che si tratta di un'esperienza positiva. Ho chiesto alle compagnie di informare sempre di più e meglio i turisti su come devono comportarsi prima di scendere dalle navi. Su come rispettare la città e conferire i rifiuti in modo corretto. Questa è un'amministrazione - ha concluso - che vuole essere partecipe dello sviluppo del territorio in modo costruttivo. Il nostro Porto deve diventare punto di riferimento del nord Adriatico".

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