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"Bonifiche a Porto Marghera? Un disastro. Quello che è stato costruito è già usurato"

Il Movimento Cinque Stelle ha realizzato un dossier controllando lo stato dei lavori di marginamento: "Le carte della commissione del Senato non corrispondono alla realtà"

"Certificazioni e collaudi di tratti inesistenti, palancole già ampiamente corrose che rilasciano ulteriore inquinamento e non funzionali, cedimenti, garanzie e 4697 metri di sponde non marginate, contro i 3,5 chilometri di marginamenti ancora non eseguiti". Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Venezia mettono nel mirino i lavori di bonifica di Porto Marghera. Un progetto che significa milioni di euro e che per ora vede, secondo la commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali, la mancata realizzazione dell'ultima tranche dell'opera. Vale a dire quei 3,5 chilometri di marginamento che dovrebbero finalmente garantire che gli inquinanti non finiscano più nella gronda lagunare. Finché il "buco" rimane, invece, quanto costruito si rivela ancora inutile (contando che serviranno 250 milioni di euro per completare il progetto e fino a questo momento ne sono stati spesi 780).

I lavori di marginamento a Porto Marghera

Il Movimento Cinque Stelle ha deciso di vederci chiaro: il risultato è un dossier presentato anche alla magistratura in cui si sottolinea come non solo manchino all'appello quei "fatidici" 3,5 chilometri di palancole, ma anche che la relazione della commissione parlamentare non sarebbe completamente aderente alla realtà. "Un gruppo di attivisti si è recato più volte via terra e via mare - dichiarano i pentastellati - lungo i canali che delimitano le macro isole, fotografando e registrando una situazione in parte molto dissimile da ciò che raccontano le carte". Nel mirino presunti collaudi di tratti che nella realtà sarebbero inesistenti e palancole già corrose dal tempo. Che al posto di combattere l'inquinamento ne sono una fonte, con la ruggine. Insomma, quanto realizzato avrebbe problemi d'usura. Oltre a essere allo stato inutile. 

"Questo nostro primo lavoro di analisi non vuole certo essere esaustivo di tutte problematiche che ruotano attorno alle “bonifiche” di Porto Marghera, bensì essere testimonianza dello stato di fatto e veicolo informativo per i non addetti ai lavori - conclude il Movimento - Per questo abbiamo deciso di girare un piccolo video di presentazione del dossier, per raccontarvi cosa abbiamo visto e cosa sta accadendo alla nostra laguna. Il continuo rimpallo di competenze delle opere tra ex Magistrato alle acque, Regione Veneto e Autorità Portuale ha sicuramente aggravato il rallentamento amministrativo degli interventi stessi e creato quella sorta di foschia nella quale è sempre difficile individuare le esatte responsabilità".

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