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In barca per Venezia a caccia di rifiuti, presto 53 chilometri di canali al setaccio

Riprende "Don't waste Venice", primo passo martedì 10 novembre. Ricercatori dell’Ispra e volontari di Legambiente tra i rii a bordo di una “topetta” di legno

In giro tra i canali a caccia di rifiuti, per ottenere una mappa e una schedatura delle "scoasse" galleggianti nel capoluogo lagunare. È "Don’t Waste Venice", iniziativa dei ricercatori di Ispra e dei volontari di Legambiente, in programma a partire da martedì 10 novembre alle 10: a bordo di una “topetta” di legno e armati di retini, scandaglieranno ancora una volta i canali di Venezia per contare, classificare e raccogliere tutti i rifiuti galleggianti. Obiettivo della campagna, oltre a monitorare i rifiuti nei rii, è quello di portare all’attenzione della popolazione, dei turisti e dei media il problema dei rifiuti abbandonati in città e la possibilità di contribuire alla loro riduzione tramite alcune semplici buone pratiche. Don’t Waste Venice - ideata nell’ambito del progetto europeo di ricerca DeFishGear - è realizzata grazie alla collaborazione tra l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) - struttura tecnico scientifica di Chioggia, Legambiente Veneto e il circolo di Legambiente Venezia, con il patrocinio del Comune di Venezia.

La seconda campagna verrà effettuata per tutto il mese di novembre, durante il quale verranno ripercorsi i 53 chilometri di canali già indagati durante il primo monitoraggio, che ha avuto luogo fra giugno e luglio scorsi. A dicembre Ispra e Legambiente presenteranno pubblicamente i risultati della campagna. "Puntiamo a consolidare il dato acquisito quest’estate - spiega Tomaso Fortibuoni, ricercatore Ispra e responsabile scientifico del progetto DeFishGear - e verificare se ci sono differenze in termini di quantità, tipologia e distribuzione dei rifiuti tra un periodo di elevato flusso turistico come l’estate e un periodo di bassa stagione come novembre". "Avremo finalmente una prima fotografia di un problema complesso - commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto - noto a tutti ma incredibilmente trascurato sia a livello individuale, sia a livello di gestione dei rifiuti nel centro storico di Venezia. Certamente la città è caratterizzata da intensi flussi turistici e da una configurazione urbanistica particolare, ma non possiamo più aspettare: serve avviare soluzioni innovative, e la campagna Don't Waste Venice vuole stimolare le istituzioni alla presa in carico del problema".

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