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Pessima aria a Venezia, è la quarta più inquinata in Italia nella classifica Legambiente

In deciso peggioramento rispetto al 2015, quando era in ottava posizione. Davanti solo Torino, Frosinone e Milano. Polemiche sull'accensione dei falò per i Panevin dell'Epifania

Venezia inquinata, l'aria è sempre più irrespirabile. La provincia lagunare si piazza nella non invidiabile quarta posizione all'interno della classifica stilata da Legambiente per il 2016. Prima Torino, Frosinone, Milano. Subito dietro Vicenza, Padova e Treviso, confermando che il Veneto è tra le regioni con i più grossi problemi ambientali. La ulteriore cattiva notizia è che Venezia ha "guadagnato" 4 posizioni rispetto all'anno precedente, quando era risultata l'ottava più inquinata della Penisola.

La lista, che fa riferimento capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia limite di polveri sottili nell'anno appena concluso, è stata presentata in questi giorni da Legambiente ed elaborata su dati Arpa. Il numero di superamenti si riferisce al valore registrato dalla centralina urbana peggiore. Naturale che il dato sia destinato ad aumentare le polemiche sui tanti falò che in questi giorni vengono accesi in provincia in occasione dei "Panevin", tradizione molto popolare ma altrettanto inquinante.

"A fronte di un numero massimo di 35 giorni all’anno previsti dalla legge con concentrazioni superiori ai 50 microgrammi al metro cubo - nota Lucio Passi, portavoce di Legambiente - Torino si attesta su 86 giorni, Frosinone su 85, Milano e Venezia su 73, Vicenza su 71, Padova e Treviso su 68. E la classifica prosegue, per un totale di 32 città in allarme smog".

"Legambiente ha messo in campo un combinato di proposte - commenta Andrea Ragona presidente di Legambiente Padova - creare un sistema di controllo del traffico con il road pricing, provvedere al rilancio del trasporto pubblico locale (tpl) finalizzando 6 dei 12 milioni di euro provenienti dalle multe degli autovelox in tangenziale al potenziamento del servizio. Inoltre dopo le ultime fusioni, il gettito dei parcheggi non va più a finanziare il tpl: una cosa che invece va subito ripristinata, come prima urgente misura. Infine da tempo proponiamo la diffusione di aree a ciclabilità diffusa nel centro e nei quartieri portando il limite di velocità per le auto a 30 chilometri all’ora. In parallelo - conclude Ragona - andrebbe creato un portale per il car pooling locale (condivisione dell’auto da parte di più persone che fanno un identico tragitto) e potenziati gli attuali servizi di carsharing e bikesharig".
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