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"Vento", la ciclabile da Venezia a Torino piace al Governo: "Andrà in porto"

A dichiararlo il ministro alle Infrastrutture Delrio mercoledì a Cremona, assicurando un ruolo di regia dell'Esecutivo: "Un indotto milionario"

Un progetto che piace a tal punto al Governo da indurre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, a esporsi pubblicamente: il progetto "Vento", una pista interamente ciclabile lunga 679 chilometri che possa collegare Venezia a Torino, vede l'impegno dell'esecutivo. "Si farà", ha in sintesi assicurato il ministro a Cremona, durante una delle tappe di presentazione del progetto concepito da un team specializzato del Politecnico di Milano. L'itinerario costeggia per la maggior parte gli argini del Po: "Sapete che non sono abituato a fare nessun tipo di promesse a nessuno ma sono sicuro che il progetto si farà e si farà presto - ha continuato Delrio - con la regia del Governo".

Vento è stato messo a punto da un gruppo di lavoro del Politecnico di Milano guidato dal professore di progettazione e pianificazione urbanistica Paolo Pileri, che ha realizzato uno studio di fattibilità sulla realizzazione della dorsale ciclabile. "Quello che oggi ci viene presentato dal Politecnico - ha detto - è un grande atto di generosità e noi cercheremo di non farcelo scappare".

Delrio ha sottolineato la "potenzialità straordinaria" del cicloturismo in Italia, "con un impatto di sviluppo potenziale di oltre 3 miliardi di euro" in termini economici e la capacità di offrire "un altro approccio al patrimonio straordinario di cultura, ambiente e gastronomia" del nostro Paese, permettendo alle persone "di riappropriarsi della storia e dei paesaggi" che è in grado di offrire. "Stiamo parlando - ha aggiunto - di un pezzo di economia che il Paese ancora non considera ma che c'è e dove un piccolo investimento può attivare una grande ricchezza".

Lo studio di fattibilità del Politecnico, sostenuto da alcune Fondazioni (Cariplo, Sanpaolo, CariBolzano) stima che, a fronte di un investimento di circa 80-100 milioni di euro per rendere esclusivamente cicloturistico il percorso, si generino 2mila posti di lavoro nel settore turistico e un indotto di circa 100 milioni l'anno. "La bicicletta - ha detto Pileri - non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per riscattare delle aree interne del Paese, per dare una possibilità a una parte del Paese dove sempre più piccoli negozi e attività artigiane chiudono". Per dare un esempio delle possibilità offerte dal cicloturismo Pileri ha ricordato che "la ciclabile Passau-Vienna", una delle principali ciclovie europee, "ha un indotto di 110 milioni e 420 mila passaggi all'anno" mentre in Germania il cicloturismo vale 9 miliardi di euro, di cui 4 spesi sui territori interessati dai percorsi. Per realizzare Vento, al cui studio il Politecnico ha dedicato due anni di lavoro, servirà anche un "atto di coraggio" da parte delle amministrazioni locali: "Bisogna togliere le auto dagli argini", sottraendo alcune strade al traffico e destinandole solo alle biciclette.

Il governo comunque promette il suo sostegno. "A noi le infrastrutture leggere interessano moltissimo perché generano moltissime possibilità di sviluppo e occupazione", ha detto Delrio, promettendo "un piano organico" sulle ciclovie, in collaborazione con il ministero dell'Ambiente e quello dei Beni culturali.

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