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La nube nera di lunedì a Porto Marghera: "Sono stati bruciati gasoli e benzene"

Arrivano i primi risultati delle rilevazioni Arpav, che continua gli esami: avrebbero raggiunto il camino della raffineria Eni acqua e idrocarburi

Combustione di gasoli e benzine. Di certo non aria pura. Mercoledì sono arrivati i primi risultati delle rilevazioni dell'Arpav dopo la nube nera vista fuoriuscire dal camino del forno HF2 della bio raffineria Eni. Come spiegato nell'immediatezza dei fatti dai tecnici sul posto, il problema si sarebbe registrato durante una fase di pulizia delle condutture dello stabilimento. Le sostanze, idrocarburi e acqua, come riporta il Gazzettino, avrebbero raggiunto il forno inceneritore che invece normalmente brucerebbe flussi gassosi costituiti da idrogeno solforato e fuel gas.

L'allarme è stato lanciato verso le 13.30 di lunedì da alcuni cittadini, dopodiché è stata la stessa Eni a inviare un fax al Comune e avvertire l'Arpav. Diverse le chiamate nel frattempo ai vigili del fuoco. Alle 16 era già tutto finito, ma nel frattempo alle 13.40 sarebbero state liberate nell'atmosfera quantità di anidride solforosa (2351 mg/Nm3) e ossido di carbonio (2282 mg/Nm3) diminuite gradualmente fino a ridursi, poco meno di un'ora più tardi, a 86 mg/Nm3 e a 49 mg/Nm3.

Durante la fuoriuscita il vento era quasi assente, tanto che alle stazioni di rilevamento di Sacca Fisola e un campionamento a piazzale Roma non avrebbero registrato la presenza delle due sostanze. L'Arpav naturalmente continuerà gli accertamenti per chiarire i motivi che hanno determinato l'emissione anomala.

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