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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Legambiente 2023: Venezia doppia gli sforamenti di Pm10. «Serve una legge speciale ambientale»

Il report Mal'Aria dell'associazione: la città lagunare tra le 29 con i dati ambientali peggiori. La proposta del Partito Democratico

Il report 2023 di Legambiente, Mal'aria, classifica Venezia come la sesta città più inquinata d’Italia. Sono 29 le città delle 95 monitorate che hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo) con le centraline di Torino (Grassi) che si piazza al primo posto con 98 giorni di sforamento, seguita da Milano (Senato) con 84, Asti (Baussano) 79, Modena (Giardini) 75, Padova (Arcella) e Venezia (Tagliamento) con 70. Queste città hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti consentiti. 

Per il Partito Democratico veneziano, di fronte al dato, una delle soluzioni potrebbe essere proporre una legge speciale ambientale per Venezia città d'acqua. Lo ha fatto la segretaria del Pd lagunare, Monica Sambo. «Riteniamo indispensabile che sia rifinanziata non solo la legge speciale ma sostenuta economicamente anche una legge speciale ambientale per Venezia che permetta la riconversione dei motori inquinanti», afferma Sambo.

Venezia, capitale mondiale della sostenibilità, dovrebbe essere il primo luogo di sperimentazione di nuove tecnologie. «Ma anche zona di destinazione di forti finanziamenti per una vera riconversione green della città - continua Sambo - a partire proprio dall’acqua. Dobbiamo sostenere chi utilizza le imbarcazioni e mettere in campo incentivi per una riconversione immediata».

«Nel 2022 la centralina di via Tagliamento ha registrato 70 superamenti del limite giornaliero di polveri sottili - commenta il consigliere comunale del Pd, Alessandro Baglioni - un record negativo che mette in pericolo la salute». «L'inquinamento atmosferico - argomenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - in Europa è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l'Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5, pari a un quinto di quelli rilevate in tutto il continente. È necessario agire con urgenza con politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall'industria all'agricoltura. In ambito urbano è fondamentale la promozione di azioni concrete sulla mobilità sostenibile attraverso investimenti importanti sul trasporto pubblico, facilitando la scelta di ridurre fortemente l'uso dell'auto privata. Chiediamo al Governo, alle Regioni e ai Comuni, di mettere in campo azioni coraggiose».

«Anche in questi giorni si stanno registrando sforamenti del valore limite e le previsioni del tempo lasciano poche speranze - conclude Baglioni - per un miglioramento delle condizioni a breve. Serve serietà nell'applicazione delle misure antismog: le stesse domeniche ecologiche, finora poco pubblicizzate, non hanno visto particolari controlli preventivi per evitare l'entrata degli automobilisti nel centro».

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