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Dalla settimana europea dell’energia sostenibile una spinta allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili

Dalla tre giorni di lavori, tante proposte e idee per un ambiente migliore

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Qual è la seconda vita degli oli vegetali esausti? Perché è importante non disperderli nell'ambiente? Cosa possiamo fare tutti noi per contribuire alla salvaguardia del nostro prezioso mare? A queste, e a molte altre domande, ha dato risposta la “settimana europea dell'energia sostenibile".

La manifestazione è organizzata dal 2011 dall’Associazione NordEstSudOvest sotto l’egida della Commissione Europea e quest’anno ha goduto del Patrocinio del Comune di Chioggia e della Conferenza dei Sindaci della Venezia orientale e ha visto la partecipazione di Actv, Avm, Argav (Associazione regionale giornalisti agroalimentari e ambientali del Veneto e del Trentino-Alto Adige), Asterisco Informazione, APS “Amici dei fiumi del Veneto e dell’Europa – C.I.T.F.”, Città di Venezia, Conoe Consorzio Nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti, Energintech Srl, Europe Direct Venezia-Veneto, Fondazione Think Tank Nord Est e Veritas.

Con questa tre giorni di dibattiti e confronti fra Portogruaro, Chioggia, Mestre e Venezia, l’Associazione ha puntato a sensibilizzare i cittadini, i soggetti istituzionali, imprenditoriali e associativi e i mezzi di informazione sui temi della produzione e dell’uso intelligente dell’energia, mettendo in evidenza argomenti generali e casi concreti, coinvolgendo a questo proposito le diverse realtà interessate.

Anche i piccoli gesti quotidiani possono essere importanti per dare nuova vita ai rifiuti e poterli riutilizzare per creare energia. L'olio vegetale esausto non è biodegradabile e quindi non va gettato nel lavello. Conferendolo all’ecocentro, invece, potrà essere riconvertito, ad esempio, in biocarburante e utilizzato come combustibile per i vaporetti di Venezia, così come si sta già facendo.

«I dati sulla raccolta differenziata che riguardano Chioggia - dice Samuele Colombo di Veritas - raggiungono il 65 per cento e sono in miglioramento anche se tanto resta ancora da fare. Anche la raccolta di oli vegetali esausti va nella direzione giusta. Si stima che il consumo pro-capite di olio all'anno si attesti sui 25 chili, di questi 5 chili sono buttati e buona parte si disperdono nell'ambiente».

Per il Presidente di Conoe, Tommaso Campanile, e per il Direttore generale Francesco Mancini, la crisi energetica, la lotta ai cambiamenti climatici e la tutela del territorio hanno una dimensione tale dove ciascuno deve fare il possibile per calmierare il fenomeno ma pure invertire la rotta. «Da parte nostra – riferiscono – portiamo avanti una gestione responsabile del rifiuto olio vegetale esausto: per ogni tonnellata recuperata si risparmiano tre tonnellate e mezzo di anidride carbonica. Questo rifiuto rigenerato diventa biocarburantee biodiesel e si evita d’importare petrolio».

Nel 2020, la produzione di energia da fonti rinnovabili in Veneto ha superato il target attestandosi al 18,7 per cento. «La zona del Veneto orientale – prende come esempio il vice presidente dell’associazione NordEstSudOvest Pierantonio Belcaro – è all’avanguadia, non solo per la raccolta dei rifiuti ma anche per la produzione di energia da fonti rinnovabili, specie quelli provenienti dall’olio vegetale esausto».

Se per il presidente della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale Gianluca Falcomer si deve sempre più ragionare su area vasta, quello della Fondazione Think Tank Nord Est Antonio Ferrarelli, invita a sensibilizzare in modo maggiore i cittadini. «Ci deve essere più attenzione al territorio, a come sfruttare la terra e le energie presenti – precisa – per garantire un futuro alle generazioni future. In questo anche il Veneto Orientale, che ha oltre 200 mila residenti e si trova, durante l’estate, a ricevere 22 milioni di persone, deve fare la sua parte».

La crisi dei combustibili fossili, responsabili dell'effetto serra, era un problema noto da decenni: la guerra in Ucraina e le sue conseguenze sul mercato dell'energia hanno fatto solo da acceleratore, facendo precipitare una situazione già traballante. «Mai come stavolta – aggiunge il presidente dell’associazione NordEstSudOvest Elso Resler – la Settimana europea dell’energia sostenibile è arrivata al momento giusto. Si sta toccando con mano la necessità di cambiare rapidamente il modello di sviluppo e la nostra iniziativa mira a far conoscere le buone pratiche per l’energia sostenibile e l’economia circolare». Un tema questo, ripreso anche dalla vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Francesca Zottis che ha illustrato le ultime disposizioni sulle Comunità energetiche rinnovabili.

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