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Si alza in volo l'elicottero da Mestre verso le aree colpite dal maltempo

Sabato mattina il sopralluogo del capo della protezione civile nazionale Angelo Borrelli, del presidente del Veneto Luca Zaia e del direttore dei vigili del fuoco Veneto e Trentino, Fabio Dattilo

Sopralluogo nelle aree del bellunese messe in ginocchio dalla furia del maltempo. Si è alzato in volo da Mestre sabato mattina l'elicottero dei vigili del fuoco per una ricognizione nelle zone devastate della provincia di Belluno. A bordo del mezzo il direttore del dipartimento della protezione civile nazionale Angelo Borrelli, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, e l’assessore alla protezione civile regionale Gianpaolo Bottacin, coordinatore dell’unità di crisi attivata dalla Regione per il maltempo iniziato il 27 ottobre, e Fabio Dattilo, direttore interregionale dei vigili del fuoco Veneto e Trentino Alto Adige. Angelo Borrelli sovrintende un vertice con tutti gli attori delle operazioni di soccorso e di ripristino dei servizi interrotti al centro coordinamento soccorsi della prefettura di Belluno, attivo all’aeroporto del capoluogo dolomitico.

Soccorso alpino sull'emergenza

Centinaia di squadre, migliaia di volontari 

Continua in maniera incessante il lavoro delle strutture regionali, degli altri enti statali e locali, nelle località del Bellunese colpite in modo devastante dal maltempo dei giorni scorsi. Un grossissimo contributo sta arrivando anche dalle squadre di volontari. «Abbiamo in campo centinaia di squadre e oltre tremila volontari con specialità di taglio alberi, lavori in quota e movimento terra - spiega Bottacin - e nei prossimi giorni ne arriveranno altre ancora». Il numero maggiore proviene dal Veneto ma molti volontari arrivano anche da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Marche. La Regione ha inoltre messo a disposizione 2 macchine operatrici con sollevatori telescopici e, tramite i consorzi di bonifica, 7 autocarri con gru e con ragno e 5 escavatori forniti di pinza per taglio alberi e ulteriori 10 squadre sono in arrivo nei prossimi giorni. È previsto l’arrivo delle colonne mobili regionali della Toscana e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano con macchine operatrici, mezzi pesanti e squadre per taglio alberi. Messe a disposizione anche delle autobotti per acqua potabile che hanno ridotto a poco più di un migliaio le urgenza ancora prive di acqua potabile.

Soccorritori da tutto il Veneto

Oltre sessanta soccorritori sono partiti sabato mattina all'alba in direzione delle zone della parte alta della provincia di Belluno per portare aiuto alla popolazione ancora isolata. Tutte le stazioni del soccorso alpino e speleologico del Veneto hanno messo a disposizione propri volontari, arrivati con materiali e attrezzatura, e pronti a intervenire nelle situazioni di emergenza, soprattutto nella copertura delle abitazioni scoperchiate dal vento (ricollocando il materiale preesistente dove possibile, ancorando teli e facendo assistenza ad artigiani e vigili del fuoco) e della messa in sicurezza di camini pericolanti, nei terrotori di Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore, Auronzo di Cadore, Comelico, a seconda delle priorità indicate dal Centro di coordinamento. Personale del Soccorso alpino di Agordo è andato a verificare le condizioni dei ponti sulla strada provinciale che da Tiser porta a Gosaldo, verificandone la stabilità pur rimanendo la carreggiata non transitabile per la presenza di alberi caduti. Oltre al soccorso alpino del posto già attivo hanno operato i soccorritori di Belluno, Feltre, Alpago, Longarone, Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Schio, Arsiero, Recoaro - Valdagno, Padova, Verona e delle tre stazioni speleo di Vicenza, Verona e Veneto Orientale.

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