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Albergatori "esattori", battaglia in laguna per la tassa di soggiorno

L'ava, associazione lagunare del settore, annuncia ricorso al Tar contro il regolamento che rende i gestori delle strutture "agenti contabili di fatto"

Dopo il sit in silenzioso di protesta di lunedì da parte dell'associazione Bed & Breakfast Venezia in campo Manin, ora arriva l'annuncio di un ricorso al Tar da parte dell'Ava, associazione veneziana albergatori. E' battaglia in laguna rispetto alla delibera di qualche mese fa della Corte dei conti che obbliga i titolari delle strutture ricettive a incassare l'imposta di soggiorno. Di fatto i rappresentanti della categoria non intendono diventare "agenti contabili di fatto".

Nel mirino finisce il "famigerato" modello 21, da inoltrare al Comune. Si tratta dellla dichiarazione annuale di gestione. "Prima si considerava l'albergatore sostituto d'imposta - dichiara il presidente dell'Ava, Vittorio Bonacini - ora si cerca di renderlo accertatore contabile, con relativi carichi sia a livello penale, sia civile. Solo a Venezia vige questo regolamento, siamo un unicum in Italia".

Un "fardello" che il settore non intende accollarsi: "In caso di pasticci l'albergo automaticamente incapperebbe in conseguenze penali", sottolinea Bonacini. Un altro problema, poi, è il surplus di lavoro, in tempi di crisi in cui nuove assunzioni sono impensabili: "Col check in vengono chiesti tutti i dati al cliente e inviati alla questura di Venezia - spiega il presidente di Ava - questo regolamento richiede anche un registro in cui annotare in separata sede arrivi e partenze. Sono dati che già comunichiamo al Comune. In più su ogni fattura ci viene chiesto di riportare, oltre al nome del cliente, i dati del suo documento d'identità e i suo codice fiscale. In questo modo non veniamo agevolati. Non è pensabile che regole del genere possano essere concepite da un'amministrazione che dovrebbe rendersi efficiente e collaborativa con il settore trainante dell'economia veneziana".

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che ha portato al voto unanime del consiglio direttivo Ava a favore del ricorso al Tar, un provvedimento retroattivo del Comune deciso il 25 marzo in cui si chiedono le ricevute del 2012 e 2011, per cui, secondo gli albergatori veneziani, "non c'è possibilità tecnica di reperirle tutte". E' stata richiesta anche la sospensiva del provvedimento.

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