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Non è più presidente dell'Ater ma continua a percepire lo stipendio

La vicenda riguarda Alberto Mazzonetto, leghista, rimosso da quella posizione dalla giunta Zaia. In attesa di un commissario continuerebbe a prendere 5mila euro al mese come se niente fosse

La sua nomina è stata revocata, però continua a percepire il suo stipendio da 5mila euro al mese. Certo, fino a quando non arriverà un commissario nominato dalla Regione, ma per ora, in tempi di spending review, il dato è che viene pagata una persona nonostante non possa più svolgere la propria funzione. Una storia che riporta il Gazzettino, secondo cui l'ex presidente dell'Ater Venezia, Alberto Mazzonetto, leghista, a metà maggio si era visto revocare l'incarico per una storia intricata, che era sfociata con la dura presa di posizione del consiglio di amministrazione.

La legge impone alla Regione di trovare un commissario che possa reggere l'Azienda edilizia territoriale. Ma c'è tutta una trafila da rispettare: prima in commissione e poi in aula a palazzo Ferro Fini. Nel mentre lo stipendio, per un ammontare complessivo di 60mila euro all'anno, continua ad arrivare nelle tasche dell'esponente del Carroccio.

Tutto iniziò subito dopo la nomina del nuovo presidente dell'Ater, che assunse per il ruolo di direttore un ex dipendente del Comune di Venezia, con il quale, però, iniziarono subito le tensioni, che poi sfociarono con una "destituzione" di fatto del dipendente e l'accentramento ad interim dell'incarico nelle mani di Mazzonetto.

Ne scaturì anche un contenzioso per risarcimento danni da parte del direttore e una storia di presunte lettere "fantasma" del Consiglio che esprimevano appoggio al presidente. Tutto ciò fino alla revoca della nomina decisa dalla giunta Zaia. Ma, secondo Il Gazzettino, il dirigente continua a percepire lo stipendio come se niente fosse successo.

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