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Tasi, a Venezia salasso detrazioni. Stangata sull'Irpef: meno esenti

La soglia di esenzione da 17mila euro passa a 10mila. Entrate da 4 milioni di euro per Ca' Farsetti, che ha ridotto gli "sconti" per la casa

Aliquote e imposte, argomento sempre caldo per quanto riguarda i contribuenti. Il commissario straordinario Vittorio Zappalorto venerdì mattina ha approvato con una delibera del Consiglio comunale quelle che varranno nel Comune di Venezia, sia per quanto riguarda la Tasi (il tributo per i servizi indivisibili), sia per l'adeguamento Imu al 2014, allineando il tutto al sistema tariffario previsto nella circolare del ministero dell'Economia del 29 lugli scorso, che prevede una diversa distribuzione della maggiore dello 0,8 per mille tra le varie fattispecie cui si deve applicare la Tasi. Prevedendo detrazioni graduali in base alla rendita degli immobili e in base a eventuali figli sotto i 28 anni che ci abitano in maniera stabile (per un massimo di 400 euro).

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A preoccupare i residenti soprattutto le minori esenzioni e detrazioni: l’aliquota della Tasi sarebbe stata fissata più in basso rispetto all'Imu, al 3,3 per mille contro il 4 per mille della vecchia imposta, ma paradossalmente in molti finiranno a pagare quanto se non più dell'anno passato. Il motivo è presto detto: ci saranno meno detrazioni. Il Comune di Venezia si è impegnato a finanziare gli “sconti” con il gettito proveniente dalle seconde case nella misura massima consentita dalle sue finanze, ma raggiungere le cifre della vecchia Imu resta comunque un'impresa impossibile, tanto più che le detrazioni più cospicue sono destinate alle rendite catastali più basse. Ma tra rendita catastale e valore di mercato spesso c'è un abisso, specialmente a Venezia, dove intere zone sono a classificazione “ultrapopolare”. Anche in questi casi comunque, spendere meno rispetto al 2013 resta un'utopia. Da considerare anche le soglie per accedere alle detrazioni, rese più aspre con la Tasi: ogni figlio a carico garantisce 50 euro in meno da segnare sul bollettino (per un massimo di 400 euro), ma al tempo stesso le rendite sopra i mille euro non hanno più diritto ad alcuno “sconto” (fino a mille ci sono venti euro di detrazione, fino a 800 50 euro e fino a 400 invece 100 euro), che con l'Imu era invece di 200 euro fissi.

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IRPEF - In fatto di soglia di esenzione dell'addizionale comunale Irpef, l'amministrazione l'ha abbassata dal livello precedente (fissato nel 2011 e successivamente modificato nel 2012 e 2013) di 17mila euro portandola a 10mila euro. Pur confermando per il 2014 l'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale all'Irpef nella misura dello 0,8 %, la delibera stabilisce che il ribasso varrà già per l'anno in corso. La variazione porterà alle casse comunali circa 4 milioni di euro aggiuntivi, concorrendo quindi alla predisposizione del bilancio di previsione.  

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