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Analisi della sanità pubblica venexiana (anfibia) del comitato Ultimi Veri Venexiani

La nostra analisi e progetto sulla Sanità Veneziana anfibia con la speranza che l'intelligenza umana prevalga sugli interessi di bottega

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

I veneziani tutti dovrebbero riflettere sul nostro Ospedale Civile (?): avrete certamente potuto leggere in questi mesi il susseguirsi di preoccupanti notizie sul futuro del vecchio Centro Ospedaliero, ormai giunto al capolinea mentre oggi l'ipocrisia del Sistema tenta di nascondere la dura realtà. Di difficile comprensione è invece la cocciutaggine politica di voler mantenere in vita l'anacronistico Ospedale com'è e dov'è con continui e costosi progetti di ristrutturazione, gettando fiumi di denaro pubblico in un gigantesco pozzo senza fondo, ahinoi, senza la benché minima speranza di risolvere concretamente e definitivamente le tante gravissime "disfunzioni" che lo caratterizzano:

1. La sua "struttura" ormai fatiscente, non più adatta agli scopi sanitari per cui noi, nella nostra esperienza, l'associamo. Originariamente, fu "Scuola grande di San Marco" con annesso convento e in seguito adattata dagli Austriaci come ospedale militare.

2. La sua "inadeguatezza", il trasferimento per esami dei pazienti ricoverati, avviene all'aperto poiché i vari padiglioni che compongono il centro ospedaliero non sono collegati tra loro, in compenso (completa lo scenario), hanno la vista panoramica del Cimitero (peggio del quarto mondo).

3. La sua "allocazione" (letteralmente aberrante la posizione logistica, poiché la struttura è soggetta alla rottura di carico dei rifornimenti, ne consegue una maggiorazione della spesa dei trasporti tra 12-20% in più)

4. La "scomodità" dei collegamenti pubblici per raggiungerlo, specialmente per gli operatori che provengono dalla terraferma (ormai la quasi totalità) o i parenti dei ricoverati che abitano nelle isole minori.

5. La "negazione" per gli operatori ospedalieri di ipotizzare l'acquisto o l'affitto di appartamenti in zone limitrofe al Centro Ospedaliero com'era una volta, causa i valori proibitivi richiesti dal mercato immobiliare veneziano.

6. La gravissima "instabilità dei servizi", per l'endemica penuria di operatori sanitari (il "fuggi fuggi" oggi è normalità) assommata ai massacranti turni di copertura per le assenze, compromette le quotidiane ordinarie funzioni della struttura ospedaliera.

Ci chiediamo quindi se non sarebbe il caso di risolvere il problema alla radice ipotizzando la costruzione di un nuovo, moderno, funzionale Centro Ospedaliero d'eccellenza come questa Città Capoluogo meriterebbe, insediato in un'area più consona agli scopi e requisiti logistici che questo tipo d'infrastruttura richiede.

Sappiano i veneziani anfibi, che ancor oggi in Città, esiste un'ultima area strategicamente perfetta per tale progetto, e cioè la zona Italgas, ex gasometri a S. Marta.

Infatti, questo triangolo di terra (circa quattro ettari), già collegato al ponte automobilistico translagunare e ai mezzi di navigazione; in futuro anche alla rete tranviaria comunale di superficie e collegabile a Piazzale Roma con un semplice ponte, è promosso a pieni voti per tale indirizzo urbanistico. Garantirebbe gli spazi tecnici necessari per il parcheggio, l'eliporto (molto più in sicurezza che il Civile (comunque oggi ancora non c'è), e, soprattutto, la possibilità di creare in loco un centro residenziale pubblico a fitti agevolati (indispensabile) per gli operatori del settore. Inoltre, cosa importantissima, si creerebbero le condizioni favorevoli per concrete sinergie tra gli operatori del vicino Ospedale all'Angelo e in prospettiva un'ottimizzazione dei servizi sanitari tra i due Ospedali.

 

Se poi, questo nuovo centro ospedaliero, si dotasse di alcuni mini-hovercraft, quali ambulanze di pronto intervento, potrebbe garantire a tutti gli oltre trentamila isolani della laguna, la vitale rapidità del soccorso, anche in considerazione delle eccezionali prerogative che questi mezzi ci offrono:

1. Possono evitare i canali trafficati perché naviga contemporaneamente sia sopra le barene e dossi, sia sull'acqua e quindi può sfruttare percorsi rettilinei rispetto ai mezzi acquei tradizionali condizionati dalla morfologia dei canali di navigazione.

2. Possono garantire il collegamento tra isole (unico sistema di trasporto acqueo), anche in caso di laguna ghiacciata.

3. Possono garantire un pronto intervento assicurando collegamenti velocissimi (80 km/h.) con tutte le isole limitrofe, ad esempio, dal nuovo Centro Ospedaliero di Santa Marta a:

Ø Pellestrina km. 18,83 - tempo percorrenza 15 ' (Linea rossa)

Ø Punta Sabbioni km. 11,72 - tempo percorrenza 11 ' (Linea argento)

Ø Murano (Colonna) km. 4,40 - tempo percorrenza 8 ' (Linea Gialla)

Ø Lido (Riva Corinto, ang. Via Candia km. 6 - tempo percorrenza 6 ' (Linea Bleu)

Ø Sant'Erasmo (Baracca) km. 7,40 - tempo percorrenza 10 ' (Linea nera)

Ø Burano (Fdm. Cao Moleca) km. 10,38 - tempo percorrenza 12 ' (Linea verde)

 

nb. i tempi di percorrenza sono calcolati prevedendo velocità diverse (punti trafficati e calcolando i tempi tecnici di planaggio e di ammaraggio).

 

 

Vedi mappa google:

https://maps.google.it/maps/ms?msid=211399939146913996337.0004a80a211daa3e270fb&msa=0

QUESTIONE POSTI LETTO:

Con il nuovo coefficiente di nr. 3,7 posti letto x 1.000 abitanti imposto recentemente dal Governo (spending review) 2012-2013, ricalcolando gli abitanti presenti nel nostro Comune, compresa la presenza massiccia del turismo e studenti universitari, abbiamo potuto determinare:

· N° 68.600 Turisti residenti equivalenti (pari a oltre 25.000.000 presenze annuali)

· N° 6.000 Studenti stanziali

· N° 3.400 Immigrati irregolari

· N° 59.000 Residenti nella Venezia Città insulare

· N° 30.000 Residenti nelle Isole dell'Estuario

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Tot. N° 167.000 presenze nella Venezia anfibia

 

· N° 181.000 Residenti di terraferma

· N° 3.000 Studenti stanziali

· N° 18.000 Immigrati irregolari

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Tot. N° 202.000 presenze nella Venezia di terraferma

 

TOT. GEN. N° 369.000 presenze effettive del Comune veneziano

 

Pertanto in base ai parametri sanitari indicati dovremmo ottenere i seguenti posti letto:

Coefficiente oggix4,2 domanix3,7

· Per i 167.000 Veneziani anfibi = nr. 701 618

· Per i 202.000 Veneziani di terraferma = nr. 848 747

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Tot. Posti letto Ulss12 1.549 1.365

Mentre osserviamo le attuali capacità ospedaliere pubbliche, sono:

Ospedale Civile di Venezia posti letto nr. 405

(+ 187 forse in costruzione al padiglione Jona - campa cavallo),

oggi comunque ne mancherebbero nr. 213 (meno 26 in prospettiva con il Jona).

Ospedale all'Angelo posti letto nr. 680, oggi ne mancherebbero nr. 67

Quindi la disponibilità complessiva odierna del Comune Veneziano (Civile+Angelo) sono di nr. 1.085 posti letto, ne mancherebbero nr. 280 e in prospettiva compreso il padiglione Jona del Civile, meno 93

Riassumendo, con tale progetto, potremmo:

1. Ottenere una migliore organizzazione e meno defezioni degli operatori.

2. Sanare la mancanza di posti letto complessivi della Ulss 12

3. Risparmiare le spese di trasporto acqueo in considerazione del fatto che verrebbero a cadere tali oneri (infatti, non ci sarebbe più la rottura di carico nei trasporti)

4. Cadrebbero anche tutte le difficoltà "veneziane" e quindi i maggiori costi, compreso il sostegno finanziario concesso per la specificità lagunare, poiché l'area in questione sarebbe collegata alla terraferma dal ponte translagunare.

5. Lo smobilizzo della vecchia area sostituita dalla nuova, potrebbe costituire una notevole plusvalenza tra il valore di cessione della vecchia superficie di SS. Giovanni e Paolo e il costo di acquisizione della nuova a Santa Marta.

Per la riutilizzazione delle aree dismesse di SS. Giovanni e Paolo, si propone un Centro residenziale pubblico misto (anziani autosufficienti e studenti universitari), integrato con un presidio sanitario di primo intervento, ufficio postale, tabacchi, istituto bancario, area ludica (palestra, cinema e teatro), lavanderia, rosticceria self service, farmacia, centro medici di famiglia e infine un piccolo centro commerciale con ristorante self service. Infine, l'ex Scuola grande di S. Marco potrebbe soddisfare l'esigenza di biblioteca pubblica o museo a tema sulle Scuole di devozione veneziane.

Purtroppo ahinoi, nessuno ha il coraggio di affrontare il problema, forse perché interessi di parte, prevalgono su tutto.

 

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