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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Marghera / Porto Marghera

Subappalti, Pd e Verde Progressista: «Sistema rischioso, cambiare regolamentazione»

Sambo: «Preoccupa l’omertà e il timore di tanti a denunciare caporalato e sfruttamento». Zottis e Zanoni: «Il ricorso al lavoro nero rischia di aumentare in maniera esponenziale». Bettin: «Un'audizione urgente»

«Storie di abusi, violazioni, e mancato rispetto delle norme sul lavoro, in Fincantieri a Marghera. Un sistema, quello dei subappalti, che purtroppo è spesso “drogato” e fuori controllo, è lo stesso Prefetto a dire oggi che è un sistema di per sé rischioso. Quello che però preoccupa ancora di più è l’omertà che c’è stata in questi anni e la difficoltà per molti ancora di denunciare forme di caporalato e di sfruttamento». Così la capogruppo Pd Monica Sambo all'indomani dei primi arresti e degli interrogatori che stanno portando alla luce il sistema delle irregolarità e lo sfruttamento ai danni di un'ottantina di lavoratori stranieri della cantieristica a Porto Marghera. 

«Il problema è che è il mercato del lavoro ad essere “malato” - continua Sambo -  partendo dagli appalti pubblici o dalle aziende pubbliche. Pensiamo a quante realtà veneziane sono in appalto, dal mondo della cultura, al turismo, all’industria. In questo momento di crisi così profonda c’è però l’ulteriore rischio che i diritti dei lavoratori arretrino ancora di più, e per questo dovremmo capire quale futuro dare a Venezia anche sul versante del lavoro. In campagna elettorale lo avevamo detto più volte: ci vuole un nuovo patto per il lavoro di qualità e ci vuole ancora di più in questo momento di profonda crisi. Su questo tutte le istituzioni dovrebbero fare la loro parte». 

«Le   più   recenti   indagini   della   magistratura   veneziana e i provvedimenti di custodia cautelare hanno nuovamente scoperchiato, come nel 2019, l’intreccio tra criminalità, sfruttamento del lavoro e dell’immigrazione che governa la giungla dei sub-appalti - scrive il gruppo consiliare Verde Progressista -. Di   fronte   a   queste   intollerabili   forme di neo-schiavismo, ancora   più   assordante   risulta il silenzio di Regione e Comune. Confermiamo il solidale sostegno alle iniziative sindacali e attendiamo l'audizione urgente negli organi elettivi del Comune con il prefetto, i rappresentanti dell’Inps, dei datori di lavoro e dei lavoratori».

«Suscitano rabbia e indignazione i risultati delle indagini sullo sfruttamento della manodopera nella galassia dei subappalti legati alla Fincantieri - scrive Giorgio Dodi, segretario comunale Pd -. Un sistema che necessita urgentemente di una diversa regolamentazione, orientata a tutelare e garantire i lavoratori. Da diverso tempo il Partito Democratico di Venezia ha segnalato le storture di un meccanismo perverso che non solo riduce le tutele per chi lavora, creando disparità inaccettabili, ma che in più occasioni si è rivelato essere la porta d'ingresso per ambienti legati alla criminalità organizzata. Fincantieri, che è un'eccellenza italiana e la cui maggioranza azionaria è in mano allo Stato, ha per prima il dovere di monitorare e sorvegliare con maggiore attenzione quanto accade nei suoi stabilimenti».

«Con la crisi economica e sempre più aziende in difficoltà - sottolineano i consiglieri regionali del Partito Democratico Francesca Zottis, vicepresidente dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini, e il presidente della quarta commissione Andrea Zanoni, insieme ai colleghi dem Jonatan Montanariello e Anna Maria Bigon - il ricorso al lavoro nero rischia di aumentare in maniera esponenziale con tutto ciò che ne consegue sul fronte dei diritti, della sicurezza e anche sui conti del fisco».

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