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Area Italgas ed ex platea lavaggi, i progetti dei comitati: parco, polo sportivo e attività

Le proposte discusse durante la scorsa estate. Sono state presentate dal gruppo consiliare "Tutta la città Insieme!" che con il M5S e Verde Progressista ha interrogato il Comune sul futuro di Santa Marta

Qualche anno è trascorso dal piano per l'area Italgas e l'ex platea lavaggi di Santa Marta, chiamato "Pp5", che aveva previsto la rimozione dei collegamenti ferroviari presenti e la realizzazione di un ampliamento del quartiere residenziale (129 alloggi). Il progetto di social housing della giunta del sindaco Paolo Costa c’è ancora ma, scrive il gruppo consiliare "Tutta la città insieme!", «di fatto nessuno chiede case nuove. Perché i residenti indicano senza difficoltà quelle vuote dell’Ater o del Comune», che possono essere riassegnate, affermano, prima di consumare altro suolo. Per questo alcuni gruppi di cittadini e associazioni hanno iniziato a pensare ad alternative sull'area, dando vita a un percorso di progettazione partecipata attraverso incontri pubblici, sia al centro anziani di Santa Marta che all'ex platea lavaggi. Ne hanno discusso oggi, mercoledì 17 febbraio, presentando i progetti (e un'interrogazione), il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini, Marco Forieri, in rappresentanza del Circolo anziani di Santa Marta, gli architetti Matteo Pandolfo e Gianluca Ballarin, la saggista Tiziana Plebani. Presenti anche gli architetti Piero Mariutti e Giorgio Leandro.

Al momento viene riferito della presenza di tre cantieri diversi sull'area. Uno riguarda la trasformazione di un’area demaniale gestita dalle Ferrovie dello Stato con l’arretramento dei binari e la cessione all’Autoritàportuale, affinché realizzi un nuovo parcheggio. Il secondo, nell’area Italgas, è relativo al drenaggio delle acque sotterranee inquinate; il terzo è la bonifica dei terreni contaminati che hanno comportato tagli di alberi. «Dopo il flashmob del 2 luglio 2020 - si legge nel report che contiene le proposte della cittadinanza - è stata convocata un'assemblea cittadina per discutere del futuro dell’area e protestare contro il silenzio delle istituzioni a fronte dell’avvio di questi cantieri così impattanti per il quartiere». L'incontro risale al 20 luglio scorso e il moderatore è il tesoriere del centro anziani, Forieri.

Area Italgas-2

I facilitatori, Pandolfo e Ballarin, hanno annotato le indicazioni progettuali dei cittadini. «Le preoccupazioni maggiori riguardano il taglio degli alberi durante la bonifica e la realizzazione di un nuovo parcheggio. La vegetazione costituiva una mitigazione all’inquinamento e, venendo meno questa presenza arborea, tutti propendono per una ricostituzione dell'area verde». Le altre aree tematiche principali discusse sono state: un'area parco, un'area costruzioni, un parcheggio alberato per i residenti, un polo per le attività artigianali o artistiche. Ma è anche emersa con forza la consapevolezza della strategicità dell'area: 10 ettari liberi per future trasformazioni e per rigenerare tutta la città, raggiungibile via mare, a piedi e in auto e che si collega a piazzale Roma, alla stazione, alle Zattere, Santa Margherita, San Barnaba, l'area del porto e della Cittadella della giustizia.

È stata citata, durante l'incontro, anche la necessità di un terminal di percorsi ciclabili a livello europeo, «che parta da Monaco o da Torino e preveda un'attivitàdi riparazione e manutenzione delle biciclette. Certamente va riqualificata la zona con la previsione di un polmone verde che possa mitigare l’inquinamento, ma senza escludere attività produttive favorite dalla possibilitàdi avere uno scambio tra acqua e terra, che facilita l’intermodalità. Si potranno prevedere attrezzature sportive raggiungibili dal centro storico e dalla terraferma. E collegamenti con l'area universitaria, l’ex cotonificio dov'è stata inaugurata una residenza studentesca, e l’ex chiesa di Santa Marta. Inoltre, l'area Italgas è direttamente connessa alla stazione da un percorso inutilizzato che potrebbe consentire ai disabili l'attraversamento del canal Grande autonomamente, risolvendo l’accessibilitàalla parte est di Venezia».

«Occorre chiarezza e trasparenza su una delle zone più belle della città - ha detto Martini - chiediamo che i cittadini siano ascoltati sulle decisioni che riguardano i luoghi in cui vivono. La città non ha bisogno di nuove volumetrie, ma di verde e di potenzialità lavorative, di migliorare la vivibilità: processi di rigenerazione urbana partecipati». «Il Mibact stanzierebbe soldi per fare attività culturali proprio a Santa Marta - ha concluso Forieri - Devo preparare un progetto e ho pensato a utilizzare i soldi per attività culturali (musica in particolare). Si potrebbe impiegare la pista da basket o il campo dei Sassetti dell'Università, ma anche la spianata della platea lavaggi, che è più larga per montare palchi e impianti, ed è raggiungibile dalle macchine. Quest'ultima opzione temo sarà la più difficile da ottenere attraverso un dialogo con il porto».

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