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Comitato Ultimi Veri Venexiani: "Arsenale, per una vera rinascita marciana"

Economia del "Mare", progetto economico di riequilibrio sul turismo di massa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

LETTERA APERTA

Illustrissimi,

Luca Zaia, Paolo Giaretta, Gilberto Pichetto Fratin, Giorgio Orsoni, Pier Francesco Ghetti, Paolo Costa, Carlo Carraro, Amerigo Restucci

Stante la recente approvazione della Legge sulla spending review, all'interno della quale è stato previsto il trasferimento del bene demaniale dell'Arsenale al Comune di Venezia, il nostro Comitato vuole evidenziare a lor Signori le opportunità che tale restituzione può significare. Per questo ci permettiamo esporre il sottostante progetto economico per Venezia in grado di riequilibrare quello nefasto del turismo di massa (poiché non opportunamente gestito).

Sono duecento anni che si continuano a commettere errori e orrori volendo progettare una Città economicamente diversa (prima con la chimica industriale, poi con il turismo di massa), rispetto a quella che ben funzionò per molti secoli. Dobbiamo ritornare alla fonte economica primaria: L'Economia del "Mare" soppressa con le occupazioni straniere, napoleoniche e austriache, ma anche "dimenticata" con l'unità d'Italia.

Persistere nel non vedere e nel non comprendere le infinite condizioni favorevoli che tale indirizzo economico significò per l'ex Città Stato e l'eccezionale potenzialità che la sua riattivazione potrebbe ancora riservarci (non solo come specchio del passato, ma anche quale immagine del futuro), è da considerare una gravissima ottusità politica.

C'è anche chi, scandalosamente, per interesse o per demenza, vorrebbe oggi destinare l'Arsenale (ben trentatré ettari), per ingrassare ancora una volta, il becero ed effimero turismo globale mascherandolo con attività culturali come il grande "Museo del Mare". Rimarchiamo, becero ed effimero perché poco o nulla apporta alle casse pubbliche locali, vuoi per la colossale evasione fiscale radicata in tutte le attività economiche che gravitano attorno al turismo, vuoi per il lavoro nero che inevitabilmente produce, e ancora perché l'accordo tra Stato e Comune prevede che gli introiti del business (biglietti d'ingresso), vadano ad esclusivo beneficio dell'Agenzia delle Entrate mentre al Comune veneziano rimarrebbe la sola gestione della forza lavoro (come dire, voti al sistema). Non solo, l'area in questione sarebbe collegata alla terraferma con la sub-lagunare che, come un nuovo Cavallo di Troia, vomiterebbe ogni ora migliaia di turisti in Città, escludendo per sempre il sogno di una rinnovata talassocrazia veneziana.

Ciò contrasta non poco, con la volontà dei pochi, ahinoi, lasciatecelo dire, saggi venexiani, eredi e custodi della Storia millenaria di questa ex Città Stato, che reclamano il diritto dovere di indicare soluzioni alternative alle scellerate, indecenti e arroganti proposte dei politicanti che porterebbero alla fine della civiltà anfibia e una definitiva resa della Città d'acqua al nefasto turismo globale.

LA RESTAURAZIONE DELL'ARSENALE

E' in questa prospettiva di un rilancio economico che vorremmo la restaurazione dell'Arsenale quale fulcro strategico e formativo per l'economia del "Mare", volano propulsivo in grado di innescare lavoro e benessere per tutto il Triveneto. In buona sostanza, vorremmo tale area, storicamente "fucina di galee", trasformata in "Centro Marciano delle intellighenzie e fucina d'idee"; chiave di volta e motore propulsivo di un ambizioso progetto per l'attivazione di un Distretto multi-disciplinare d'eccellenza, tutto rigorosamente rivolto al "Mare" e articolato in sette poli:

1. Polo Universitario, destinando l'attuale sede del Museo Navale, perfettamente adatta, all'insediamento di una grande Università del Mare con tutte le facoltà del settore: Architettura navale; Scienze per la progettazione di waterfront; Economia della Navigazione; Trasporti marittimi e fluviali; Scienze della conservazione alimentare in ambiente marino; Scienze zootecniche (acquacoltura); Ingegneria navale; Robotica navale; Logistica portuale e navale; Sistemi di carico e scarico marittimi; Intermodalità portuale; Materiali speciali per l'ambiente marino; Biotecnologie e nanotecnologie marine; Informatica Navale; Scienze Ambientali (biologia marina - energie rinnovabili e sostenibilità ambientale - geografia del mare - scienza delle previsioni meteo); Scienze delle energie dinamiche marine (idrodinamica: onde - correnti - maree); Sicurezza e Diritto Internazionale marittimo.

2. Polo Ricerche, avviando una piattaforma tecnologica per la ricerca scientifica avanzata delle "green economy" attinenti il settore marino (onde, correnti, maree, alghe), e gestito da un Consorzio pubblico-privato tra l'Università del Mare e le Associazioni Industriali del settore.

3. Polo Sportivo, considerando la notevole presenza di giovani è intuitiva la necessità di insediare un Centro Sportivo dedicato a tutte le discipline che hanno a che fare con l'acqua (canottaggio, vela, associazioni remiere con scuole annesse, anche di nuoto: allo scopo si progetterebbe la costruzione di una piscina olimpionica).

4. Polo Culturale, l'insediamento di un ridotto Museo del Mare, (solo navi veneziane, compresa sezione di archeologia umida, la biblioteca della storia della marineria veneziana, la documentazione archivistica dello Stato da Mar e dell'Arsenale, sala convegni internazionale, ecc.).

5. Polo Professionale, area specifica, per l'insediamento degli Istituti Nazionali per il Mare (Studi Alte Strategie Militari della Marina Italiana e l'Istituto Statale Nautico Professionale Venier ex Cini).

6. Polo Industriale navale, spazi operativi logistici indispensabili per la futura manutenzione del Mose e della laguna (barene, Canali di navigazione, pulizia dei canali interni la Città).

7. Polo Artigianale, destinando spazi per la piccola cantieristica di nicchia: è fondamentale non perdere le conoscenze delle arti costruttive e di riparazione delle imbarcazioni tipiche veneziane, gondole comprese, (non dimenticando la possibilità di ricostruire il Bucintoro: imbarcazione simbolo del popolo veneziano).

Il progetto inoltre, dovrebbe comprendere spazi da destinare a sottoservizi quali: mense, aule, sale convegni, ecc., con particolare attenzione alla residenzialità rigorosamente "pubblica" degli studenti e operatori del settore, per non ricadere nel grave errore di scaricarne la domanda abitativa sul mercato immobiliare veneziano contribuendo a elevarne inopinatamente il valore di mercato.

RICONVERSIONE DEL WATERFRONT LAGUNARE

Area San Leonardo, logisticamente perfetta per insediare un nuovo porto intermodale e crocieristico più vicino al mare come Porto S. Leonardo (terza cassa di colmata - distante solo 5 km e non 20 Km come l'attuale Porto Marghera, significa: meno escavazione di canali - minor tempo di percorrenza rispetto all'attuale. Queste peculiarità sarebbero dei vantaggi per gli armatori, renderebbero concorrenziale questo retro porto rispetto ad altri;. contemporaneamente si dovrebbe interdire la grande navigazione nel fragile Bacino di San Marco escludendo definitivamente qualsiasi possibile incidente). Inoltre, questo nuovo retro-porto costituirebbe una piattaforma logistica di sostegno all'accesso dell'autostrada del Mare, in considerazione della vicinissima idrovia Venezia - Padova funzionale al porto off-shore previsto in mare aperto fronte Malamocco.

Aree di Porto Marghera, da destinarsi allo sviluppo e insediamento della cantieristica navale e da diporto di qualsiasi tipo: navi da crociera, grandi yacht, pescherecci, mercantili, traghetti, rimorchiatori, mezzi subacquei, mezzi navali di trasporto pubblico locale (vaporetti - taxi e mini taxi - bateauxmouche, hovercraft).

Altre aree della gronda lagunare sud, da destinarsi all'insediamento di qualsiasi attività di contorno abbia a che fare con il Mare: Accessoristica nautica; Alimenti specifici per la navigazione; Accessoristica e Arredamento navale; Attrezzature per la pesca; Biotecnologie marine; Abbigliamento per l'ambiente marino; Cavi speciali sottomarini; Cordami; Desalinizzatori; Forniture elettroidrauliche; batterie navali: Forniture di bordo; Impianti elettrici-navali; Impianti fotovoltaici marini; Impianti radar e satellitari; Mareografi; Motori marini; Pompe idrauliche; Piattaforme sottomarine; Pontoni galleggianti modulari; Ponti fluviali; Sistemi informatici navali; Radar navali; Robot sottomarini; Robotica navale; Sistemi antinquinamento marini e portuali; Sistemi di comunicazione marittima; Sistemi meccatronici marini; Sistemi di segnalazione tsunami-maremoti; Sistemi di dragaggio lagunare e fluviale; Sistemi di movimentazione merci areo-portuali: Sistemi di sicurezza per la navigazione; Sistemi GPS e radiotelefonia mobile; Sistemi informatici navali e Meteo; Sistemi propulsivi marini bio-compatibili; Vernici speciali per l'ambiente marino.

La creazione di un polo fieristico internazionale della Nautica, di sostegno all'Industria e all'Artigianato Veneti.

La creazione di una Cinecittà Veneziana, in considerazione del vicinissimo e bellissimo palcoscenico del mondo, supportata dalla presenza della sede e produzione Rai ecc.

La creazione della Cittadella della Moda, progetto di Pier Cardin che attiverebbe notevoli sinergie nell'area, anche a sostegno della vicina produzione calzaturiera che insiste nell'area Brentana.

RINCONVERSIONE INSULE VENEZIANE

Area della Marittima, ideale per l'insediamento di una Cittadella per la nautica da diporto, in sostanza una mega marina comprendente darsene specialistiche per grandi yacht e per la nautica da diporto (sia per ospiti che per residenti), nonché approdi da destinare alle barche a remi. Si vorrebbe costituire una piattaforma per l'assistenza e/o appoggio alla nautica a 360° gradi: cabina elettrica di trasformazione, necessaria all'alimentazione delle imbarcazioni alla fonda presenti, abbattendo i gas inquinanti da combustione; fosse settiche di drenaggio acque nere e di sentina; officine cantieristiche per la manutenzione; distributori di carburanti; albergo, ristoranti; istituto bancario; ufficio postale; ufficio turistico; servizi igienici pubblici; pronto soccorso di primo intervento; internet-point; megastore commerciale specializzato per la nautica; supermercato specializzato per alimenti destinati alla nautica; area riservata per uffici amministrativi e assicurativi; darsene per l' Autorità Portuale e Capitaneria di Porto; VVFF; Sanità Marittima; Guardia di Finanza; stazione Carabinieri ecc.

Area del Tronchetto, la creazione di una piattaforma logistica agro-alimentare; il progetto consiste nel delocalizzare il terminal turistico del Tronchetto a Fusina, comprendendo l'attuale area commerciale, la sede ACTV, il molo del ferryboat, liberando infine l'attuale garage per destinarlo all'utenza veneziana. Così facendo, potremmo eliminare buona parte del traffico turistico dal ponte translagunare, sostituendolo con quello commerciale. L'area del Tronchetto, così liberata, potrebbe, finalmente, essere destinata esclusivamente a formidabile polmone economico, per i rifornimenti alla Città metropolitana e, nell'ipotesi che tale spazio fosse insufficiente, perché no, potremmo aumentarlo del necessario; (Venezia storicamente ha sempre proceduto in questo modo, particolarmente se l'operazione significava vantaggio e risparmio per la Repubblica). Concentreremmo, in questo spazio, i mercati generali, Ittico e ortofrutticolo; carne già macellata e, ancora, florovivaistica, compreso il polo grossisti; sull'esempio di Padova o Bologna. Aree e banchine specialistiche come, ad esempio, quelle per il materiale edile (lo imporrebbero le continue e necessarie opere di manutenzione della Città d'acqua).

Si creerebbe quindi una gigantesca piattaforma logistica, nella quale non dovrebbe mancare un magazzino del freddo e un grande deposito unitario custodito per le merci in transito. Aspetto fondamentale, la movimentazione unitaria delle merci, che potrebbe essere gestita da un sistema consortile centralizzato: auspicabile l'unione tra operatori economici del settore e le aziende di trasporto acqueo in grado, di ottimizzare le consegne. Tutto questo si tradurrebbe in considerevoli risparmi:

  • La vicinanza della piattaforma alla Città e il nuovo collegamento aereo con Piazzale Roma (People Mover) la rende comodamente e velocemente raggiungibile.
  • La rapidità della consegna.
  • L'esercente otterrebbe rifornimenti "just in time" con conseguente riduzione dello stock merci destinato a magazzino.
  • La gestione razionalizzata delle merci e conseguentemente una consegna unica, consentirebbe una distribuzione pianificata per aree omogenee, e determinerebbe una notevole riduzione del traffico acqueo. Conseguentemente, otterremmo meno moto ondoso, meno inquinamento aereo e da solfatazione della Pietra d'Istria.

Isola Certosa e Forte Sant'Andrea, a due passi dal porto e aeroporto Nicelli di Lido, le due località sono considerate aree strategiche a tutti gli effetti; infatti, l'Isola della Certosa e quella del Forte Sant'Andrea, costituiscono, assieme al possibile riutilizzo dell'Idroscalo aereo, un polo d'interconnessione areo-anfibio (idrovolanti & mezzi nautici) di indiscusse potenzialità economiche di prestigio. Inoltre, lo sviluppo del porticciolo potrebbe rivitalizzare anche il vicinissimo Forte di Sant'Andrea che potrebbe essere trasformato in un ambiente ricettivo-culturale, ideale come (museo delle difese marittime dello Stato da Mar Veneziano).

MOBILITA' PUBBLICA INNOVATIVA

Fondamentale per l'insieme di questo progetto innovare il sistema della mobilità pubblica lagunare. Per ottenere questo, ben si addice il mezzo di navigazione Hovercraft per cinque validi motivi:

1. Interconnette esternamente e velocemente la Città anfibia con le sue isole e la terraferma.

2. Consente di percorrere tracciati rettilinei (non intralcia la navigazione tradizionale non essendo condizionato dal percorso dei canali), poiché la navigazione può essere sia sull'acqua, che sulla barena.

3. E' l'unico sistema di collegamento in caso di laguna ghiacciata.

4. Distribuisce i flussi in entrata della Città d'acqua (Stazioni centrali d'interconnessione previste: Ferrovia S. Lucia nord e sud - S. Elena - Lido S.M. Elisabetta).

5. Sostituisce brillantemente il sistema "sub-lagunare" (invasivo, costosissimo e pericolosissimo). La "Natura" ha impiegato milioni di anni a creare questa meravigliosa Laguna, i "venexiani anfibi" decine di secoli per preservarla; vogliamo farci mettere le mani dai costruttori del "Calatrava"?

 

 

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