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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Nidi comunali, Pd: «Duecento famiglie in attesa». Besio: «Dati inesatti»

Scoppia la polemica per i posti negli asili pubblici a dieci giorni dalla pubblicazione della graduatoria definitiva

«La programmazione e la gestione del Comune del servizio degli asili nido crea disagi alle famiglie. Sono almeno 200 le famiglie in lista di attesa per i nidi comunali». Monica Sambo, segretaria comunale del Partito Democratico e Giacomo Millino, capogruppo Pd in Municipalità Mestre e Carpenedo puntano il dito contro, «una situazione che avevamo già previsto con la chiusura temporanea di due nidi a Mestre per i quali l’amministrazione non è riuscita a trovare una soluzione adeguata». 

Il Comune parla al contrario di «opportunità storica». «Due nuovi asili vedranno la luce - argomenta l'assessore alle Politiche educative Laura Besio - e dall'anno 2024-25 accoglieranno 40 bimbi in più in un territorio, proprio quello di Mestre Carpenedo, molto richiesto. Avremmo dovuto costruire un asilo nuovo che accogliesse i 40 posti sacrificati quest'anno, in vista dell'ampliamento programmato?».

Millino e Sambo prevedono almeno 150 bambini in lista di attesa in terraferma. «A questi si aggiungeranno - sostengono i consiglieri dem - quelli nati in corso d’anno che non potevano accedere a questa prima graduatoria. Non è accettabile la risposta dell’amministrazione, che vi sarebbero alcuni posti negli asili a Marghera o Chirignago (comunque non sufficienti a coprire la richiesta) di fronte a famiglie che cercano di conciliare i mille impegni. Sono servizi di prossimità e va potenziata l'offerta a Mestre e Carpenedo, non si può chiedere alle famiglie di spostarsi con tutti i disagi da sostenere».

Diversi i conti del Comune. «Questi numeri scatenano allarmismi - dice l'assessore - Il dato complessivo di 200 bambini in lista d’attesa non è corretto, in quanto non tiene conto della possibilità, prevista da regolamento a favore delle famiglie, di esprimere fino a 5 scelte tra nidi e Spazio cuccioli. Pertanto sono circa 150 su terraferma (tra l'altro meno dell'anno scorso che erano 180) e circa 20 su Venezia centro storico. La situazione si ripete pari pari a ogni pubblicazione di graduatoria a maggio. Esattamente come l'anno passato torna in scena la caccia alle streghe demonizzando un Comune incapace di gestire il servizio, quando l'anno scorso l'attesa è stata quasi completamente evasa, eccetto in strutture che storicamente, come anche quest'anno, primeggiano per richieste ma oltre la recettività strutturale. Due esempi: il nido Onda a Venezia o il nido Pineta in terraferma sono servizi pieni costantemente. Un'eventuale attesa qui non potrà mai essere evasa per questioni di capienza, non di disorganizzazione».

Strutturale, per la consigliera e segreteria del Pd, è la carenza di posti. «In questi anni, cone le numerose risorse arrivate dai fondi nazionali europei e Pnrr, e gli importanti avanzi di bilancio, si sarebbero dovuti creare nuovi asili (invece che impiegare tutte le risorse su stadio e palazzetto) anche a Venezia, dove c’è comunque un problema in alcune strutture: a Santa Croce, San Polo e Dorsoduro c’è un solo nido, e pesano le richieste che anche dalla terraferma arrivano per questi nidi. Negli scorsi anni il Comune ha deciso di chiudere il nido Conchiglia a Rialto che era riservato ai dipendenti comunali, bocciando la nostra richiesta di metterlo al servizio di tutta la città. Un errore che ora pagano le famiglie della città d’acqua. Presenteremo per questo e per le assunzioni di personale, senza una vera programmazione e legate al risparmio, un'interrogazione riproponendo la gratuità di questi servizi così importanti per la crescita dei bambini e delle bambine, sempre bocciata dalla giunta».

«Questa polemica - conclude Besio - è arrivata prima di avere la fotografia definitiva della situazione. Strano che consiglieri preparati e veterani dimentichino i meccanismi che accompagnano le iscrizioni: perché la fase delle accettazioni del posto da parte degli assegnatari inizierà infatti fra circa dieci giorni, quando la graduatoria pubblicata diventerà definitiva. E negli anni si è sempre verificato un 20 per cento di rinunce. In tutto questo, non avendo ancora il quadro delle iscrizioni, mi chiedo come si faccia a dire che manca personale. Immancabile il riferimento al bosco dello sport: l'opposizione dovrebbe imparare dallo sport i valori della lealtà nel confronto. Perché a leggere questa interrogazione, piena di inesattezze, c'è molto da imparare».

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