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Qualità dell'abitare, Sambo e Rosteghin: «Persa dal Comune un'opportunità da 30 milioni di euro»

Le interrogazioni del Partito Democratico: «A fronte della possibilità di presentare progetti per 90 milioni ne sono stati presentati solo per 60». Nel mirino Spinea. «L'amministrazione veneziana ha 153 appartamenti al Villaggio dei Fiori. Poteva essere l'occasione per una riqualificazione urbanistico-edilizia»

Bando per la qualità dell’abitare: il Comune di Venezia, per il Partito Democratico, ha perso 30 milioni di euro. Due le interrogazioni, annunciano la capogruppo Monica Sambo e il consigliere comunale Emanuele Rosteghin. «Il Comune di Venezia ha presentato per il “Programma Innovativo Nazionale per la qualità dell’abitare” un progetto per 15 milioni di euro, avrebbe però potuto ottenerne 45. La Città metropolitana invece ha presentato 3 progetti, di cui uno non ammesso, lasciando scoperte realtà molto delicate come il Villaggio dei Fiori a Spinea».

Per il Pd, «è stata persa una grandissima occasione». Tutto risale alla legge finanziaria 2020 che aveva previsto il finanziamento del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare”, finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l'accessibilità e la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini. In base al decreto, i beneficiari del programma erano Regioni, Città metropolitane, Comuni sede di Città metropolitane, Comuni capoluoghi di provincia. Tutti i soggetti potevano presentare fino a 3 proposte per un massimo finanziabile di 15 milioni di euro a proposta. I progetti dovevano essere presentati entro 120 giorni dalla pubblicazione del bando, indicativamente nella prima decade di ottobre 2020, così da poter avere un parco progetti entro fine anno. 

«Il percorso della Città metropolitana per partecipare al programma e accedere alla possibilità di presentare progetti per un massimo di 90 milioni di euro, di cui 45 milioni come Città metropolitana e 45 milioni come Comune, è riscontrabile dagli atti amministrativi in data 27 luglio 2021 - scrive il Pd - La Città metropolitana ha nominato il responsabile del procedimento il 10 febbraio 2021, nonostante il primo termine di scadenza fosse il 16 gennaio 2021». Poi in data 15 marzo 2021 il sindaco metropolitano ha approvato progetti per 60 milioni di euro che coinvolgono i Comuni di Cavarzere, Ceggia, Dolo, Fossò, Jesolo, Marcon, Pianiga, San Donà di Piave, Stra, Mirano. La graduatoria completa delle domande è stata pubblicata il 27 luglio 2021 e dalla stessa si è potuto vedere che la Città metropolitana risultava in graduatoria con due domande ammesse. «A fronte della possibilità di presentare progetti per 90 milioni ne sono stati presentati solo per 60 - continua il Pd -. Dei 45 milioni ottenuti, 30 sono destinati ai progetti della Città metropolitana e 15 a quelli del Comune di Venezia. Perché è stata persa questa opportunità dal Comune per realizzare un vero e proprio progetto di rigenerazione urbana - Chiede il Pd -. Perché non cogliere questa occasione in alcune aree problematiche?».

La questione per Sambo e Rosteghin ha un forte risvolto per il Comune di Spinea dove il Comune di Venezia è proprietario di 153 appartamenti al Villaggio dei Fiori. «Poteva essere presentato appunto un progetto di riqualificazione urbanistico-edilizia. Si poteva proporre anche il miglioramento del contesto urbano su cui insistono gli immobili, rifacendo i percorsi esterni e collegandoli alla nuova piazza Cortina chiedendo il completamento degli stralci ancora da realizzare, collegandoli alla ex scuola Disney, e completando la ristrutturazione e la ultimazione degli impianti sportivi dello stadio Salvador Allende con il rifacimento completo della pista di atletica leggera». Per questo è stata rivolta un'interrogazione al sindaco metropolitano per sapere, «le cause del ritardo nell'individuazione del responsabile del procedimento e le ragioni per cui non sono stati individuati per tempo tutti i possibili progetti per accedere all’intero finanziamento. Per quale ragione è mancato un coordinamento tra gli interventi previsti nella Città metropolitana?». Ora peraltro, concludono capogruppo e consigliere Pd, si entrerà nella fase 2 del bando, «per questo chiediamo di aprire fin da subito una fase di confronto con i territori interessati anche per apporre, se possibile, delle modifiche a quanto presentato. Una fra tutte l’inserimento dell’area di via Bagaron nel progetto di Villaggio Laguna».


 


 

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