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Pd e sindacati duri contro il calo dei dipendenti pubblici, ma per Romor è efficienza

Scatta la bagarre dopo la presentazione dei dati in Commissione Bilancio giovedì

Compatti sindacati e Partito Democratico alla presentazione dei dati del Bilancio in Commissione consiliare, giovedì, sull’andamento del personale in servizio nei servizi pubblici. «La riduzione è maggiore di quella che dicono i numeri - scrive Mario Ragno della Uil - il calo negli uffici è di 560 unità». «I numeri illustrati dall’assessore al Personale Paolo Romor dimostrano che sono i lavoratori a pagare il risanamento del bilancio del Comune di Venezia», dice Daniele Giordano della Funzione Pubblica Cgil. Mentre per la capogruppo Pd in Consiglio comunale, Monica Sambo, a fronte di un taglio degli addetti manca «una vera riorganizzazione - poiché - l'intento è quello di ridurre i servizi ai cittadini». Di parere completamente opposto l'assessore alle Politiche del Personale Paolo Romor, che legge i numeri come «costi minori caricati sulla collettività, maggior efficienza e flessibilità».

Vigili e graduatorie

Le assunzioni più numerose dall'insediamento della giunta Brugnaro sono quelle dei vigili. «Servite solo e soltanto a sostenere la propaganda sulla sicurezza, salvo poi leggere dei continui casi di spaccio e degrado», afferma Sambo. Invece per Romor l'attenzione al sociale è dimostrata dal fatto che «nel biennio 2018-19 sono stati assunti 18 assistenti sociali». Una maggior presenza di agenti della polizia locale ha consentito, per l'assessore, di garantire un «servizio notturno di polizia locale, con 13 auto in più, e presente tutte le sere». «Romor non parli di flessibilità - dice Ragno - Nel Comune di Venezia non si muove nulla, i dirigenti, tutti o quasi, chiedono personale in rinforzo, nessuno autorizza qualcuno a spostarsi, la mobilità interna è paralizzata, questa è flessibilità?». Intanto però, dice Romor, «sono tate azzerate le graduatorie di maestre, tecnici, assistenti sociali, amministrativi, ora restano solo 14 operatori di categoria B da stabilizzare. E dopo una lunga contrattazione abbiamo anche firmato il contratto decentrato con Csa, Rsu Cgil, Cisl, e Uil», ricorda l'assessore.

Maestre

«Abbiamo assunto e stabilizzato 110 maestre, di cui 57 stabilizzate e anche 5 jolly per le sostituzioni». «La verità è un’altra - contrasta Ragno -  le assunzioni e stabilizzazioni sono solo fisiologiche, uno esce e uno entra, in quanto i numeri li stabilisce la legge e certo non è stata fatta nessuna modifica in meglio rispetto al passato, anzi, è stato aumentato l’orario di apertura di 30 minuti (poco apprezzato dall’utenza, nel senso poco necessario), con lo stesso organico, riducendo l’orario di compresenza delle educatrici/maestre (il tempo che queste restano sole anche con 15/18 bambini è aumentato). Il personale jolly non basta a coprire le normali assenze ed avendo esaurito le graduatorie per le supplenze (responsabilità di questa amministrazione), ora le maestre girano come trottole».

Pedagogiste

Ne assumeranno 2, «l’Assessore gonfierà il petto nell’annunciarlo - commenta ancora Mario Ragno - ma ometterà di dire che questo servizio è stato distrutto: erano 13 e ora sono solo 4, corrono come matte, alcune sono uscite, perché fisicamente non reggevano più. Non riescono a fare la cosa più importante del loro mestiere: osservare i bimbi nelle criticità. Questo lo abbiamo denunciato più volte con forza. Verissimo che oggi non si possono aumentare le risorse, ma non dimentico assolutamente che, nel 2015, si potevano aggiungere altri due milioni, ma l'assessore non l'ha fatto». 

Le assunzioni

Il contenzioso è però calato, «da circa 3600 procedure pendenti a meno di 3000, e la riduzione dei servizi di anagrafe e stato civile è una fiaba - per Romor -, abbiamo organizzato diversamente per venire incontro ai cittadini: basti dire che a Mestre i tempi medi di attesa allo sportello sono crollati da 45 minuti a 12 minuti. Il personale è semplicemente stato spostato dove era più funzionale. Sono cresciuti anche gli avvocati al servizio del Comune, 9 assunti nel 2018, e altri 7 quest'anno».

Servizi

«Dai dati emerge come la riduzione di personale stia determinando un risparmio di circa 18 milioni di euro, e come i lavoratori siano diminuiti di 434 unità. I fatti sono chiari – afferma Giordano – i conti del bilancio che permettono a Brugnaro di utilizzare risorse aggiuntive ci sono solo grazie ai dipendenti che si devono sobbarcare maggiore lavoro e ai cittadini che perdono parte dei servizi, altro che efficienza. Questi dati dimostrano come le nostre denunce sul malessere organizzativo siano reali, e come molti servizi, come ad esempio l’anagrafe e lo stato civile, le scuole, i servizi sociali o i servizi al cittadino e alle imprese, siano in grande difficoltà».

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