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Bosco dello sport: «Potrebbe essere dichiarato opera strategica»

Italia Nostra: «Annunciate altre forme di finanziamento come progetto dello Stato per i campionati europei di calcio del 2032». Le opposizioni: «Il sindaco riferisca giovedì in Consiglio. Intanto ne chiederemo le dimissioni»

«Vengono annunciate altre forme di finanziamento per il contestato progetto del Bosco dello sport, che costerà 308 milioni di euro, di cui più di 210 milioni con fondi pubblici del Comune di Venezia. Vi è l’ipotesi che venga dichiarato “opera strategica” dello Stato italiano per i campionati europei di calcio del 2032. Noi riteniamo che siano ben altre le emergenze del nostro territorio cui dare risposta, con procedure partecipate con i cittadini e in linea con le normative». L'affondo di Italia Nostra, associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, arriva a pochi giorni dalla bocciatura europea del Bosco con lo stadio progettato nell'area di Tessera, per costruire il quale Venezia contava sui 93 milioni di euro di finanziamento dal Pnrr.

«Nell’aprile del 2022 l'associazione aveva presentato alla Commissione una denuncia che evidenziava la non ammissibilità del progetto - prosegue Italia Nostra - I fondi Pnrr sono finalizzati alla riqualificazione di aree urbane degradate e non possono essere impiegati per nuove costruzioni in area agricola. Il complesso prevede, fra infrastrutture, parcheggi e viabilità di servizio, 36,56 ettari di consumo di suolo. L'associazione il 27 marzo ha inoltre presentato un ricorso al Tar di Venezia (il 27 aprile ci sarà la prima udienza), in base a diverse motivazioni, tra cui la mancata osservanza della Valutazione ambientale strategica (Vas) della Regione del Veneto, in un’area vincolata dal 1985, sottoposta alla tutela del vincolo paesaggistico della laguna e della legge sulle vestigia della Prima guerra mondiale (Forte Rossarol)». Italia Nostra aveva mandato una lettera ai consiglieri comunali anche sul tema del conflitto l'interesse del palazzetto, «che sembra disegnato su misura per una società sportiva, quella del sindaco Luigi Brugnaro proprietario dell'Umana Reyer», scrive il consiglio direttivo dell'associazione.

L'opposizione ha annunciato "battaglia" nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 27 aprile. È stato chiesto al sindaco Luigi Brugnaro di riferire per la bocciatura del progetto. «Naturalmente sono implicite le richieste di dimissioni dell'opposizione, ma, intanto, il sindaco venga in Consiglio. Risponda alle richieste legittime della città - afferma Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme!") -. La domanda a cui serve dare una risposta è: quei 100 milioni di disavanzo si possono utilizzare per le vere necessità dei cittadini, come, per esempio, risanare il patrimonio di edilizia pubblica? Si possono tentare di recuperare i soldi dell'Europa che erano stati erronemente cercati per il Bosco dello sport?».

«Una voragine si apre nel bilancio con questa bocciatura - commenta Marco Gasparinetti (Terra&Acqua) - perché venendo a mancare il finanziamento europeo viene a mancare anche quello nazionale degli extra costi, riservato alle opere finanziate dal Pnrr. Se il Bosco dello sport non è finanziato dall'Europa vengono a mancare anche altri 28 milioni: sono 120 milioni di euro in meno e come consiglieri comunali abbiamo il dovere di chiederne conto. Lo faremo giovedì 27 aprile nella sessione di Bilancio chiamata ad approvare il rendiconto della gestione finanziaria 2022. Per questo Bosco dello sport abbiamo già impegnato l'avanzo di bilancio dell'anno scorso, di conseguenza è fondamentale capire quale sia la copertura finanziaria e se non sia il caso di rivedere il tutto, magari capendo se i privati si finanzino da se stessi questo progetto, come accade nelle altre città italiane».

«Il progetto del “Bosco” va immediatamente abbondonato - rincara Giuseppe Saccà (capogruppo del Partito Democratico) - già nel prossimo consiglio (giovedì 27) chiederemo conto di quanto è stato ad oggi investito: i circa 200 milioni di euro previsti di fondi del Comune di Venezia tra mutui e utilizzo di avanzo di bilancio devono essere messi in sicurezza. Non possiamo rischiare il dissesto di bilancio. In seconda battuta dobbiamo riscrivere un progetto che possa essere accolto dall’Unione Europa. La base di partenza deve essere il documento presentato dalle opposizioni unite nell’aprile del 2021 che si basava su tre cardini: ambiente, casa, lavoro. Ci aspettiamo sia il sindaco in persona a presentarsi in aula perché il fallimento politico di questa amministrazione oggi viene confermato dalle decisioni dell’Unione Europea».

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