rotate-mobile
Politica

"Ci giudicheranno i bambini", il "coraggioso" libro di Luigi Brugnaro

Il sindaco di Venezia, fondatore del partito Coraggio Italia, è in tour per presentare la sua pubblicazione

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e fondatore del partito Coraggio Italia, è in tour in queste settimane per presentare il suo libro "Ci giudicheranno i bambini". Brugnaro racconta i motivi che l’hanno spinto a mettere per iscritto i propri pensieri, partendo proprio dal titolo. «Non vuole essere una minaccia, ma piuttosto una certezza - spiega -. Spesso ci dimentichiamo dei bambini, ma tra venti o trent’anni saranno loro a giudicarci, in base a quello che siamo e non siamo riusciti a fare. Credo in una politica in grado di offrire una visione trentennale, costruita di fatti, e non di promesse. Con questo libro ho voluto semplicemente raccontare la mia storia, per offrire una testimonianza concreta. Io sono il figlio di un operaio e di una maestra elementare che ha avuto l’opportunità di mettere in piedi un’azienda. Dobbiamo dare ai ragazzi le stesse opportunità che abbiamo avuto noi negli anni scorsi».

Brugnaro ricorda di come, una volta eletto sindaco, sia riuscito a tagliare 100 milioni di debito al comune di Venezia, che era stato commissariato. Uno sguardo importante poi alle grandi opere, Tav e Mose tra tutte, e una tirata d’orecchie a chi dice no a prescindere, frenando lo sviluppo del paese. «In Italia esiste un partito del no - le parole del sindaco di Venezia -, che alla fine tiene bloccate tutte le grandi opere, per paura. Io sostengo invece che per vincere le sfide di oggi, come la lotta i cambiamenti climatici, bisogna pensare alle imprese, ai privati. Purtroppo in Italia esiste una cultura statalista che crede che sia meglio regalare i soldi alle persone, per farle stare buone».

Per le politiche di domenica 25 settembre Brugnaro ha deciso di candidare come capolista alla camera, per “Coraggio Italia – Noi Moderati”, il bassanese Pierpaolo Longo. Lunedì a Bassano del Grappa, in un palazzo Sturm gremito (presente anche il sindaco Elena Pavan), si è lasciato andare ai ricordi («Quand’ero giovane venivo spesso qui con la Vespa, salivo sul Grappa») e ha ribadito le sue priorità politiche. «Crediamo che il Veneto debba mandare a Roma i suoi ragazzi migliori. L’obiettivo è quello di ottenere ciò che ci spetta, perché il Veneto è stato tradito. Spesso sentiamo dire che oltre il 98 percento dei veneti ha votato per l’autonomia, ma non è ancora arrivata. Ora qualcuno dice che va affiancata al presidenzialismo, è trattata come qualcosa che deve venire dopo. Noi diciamo che stavolta tocca a noi venire per primi, e che è ora di portarla a casa».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ci giudicheranno i bambini", il "coraggioso" libro di Luigi Brugnaro

VeneziaToday è in caricamento