"Nel 2018 il referendum per la separazione? Venezia diventerebbe una nuova Pompei"
Il sindaco Brugnaro spara a zero contro l'ipotesi di una divisione tra laguna e terraferma: "Mestre diventerebbe come Prato, che ha votato di staccarsi da Firenze. Ora è periferia"
"Se Venezia e Mestre si separeranno diventeranno l'una Pompei, l'altra come Prato. C'è chi non lo vuole capire". Il sindaco Luigi Brugnaro tira una linea sul 2017 che si sta per chiudere e guarda all'anno che verrà, che ha come questione aperta anche il possibile referendum separatista: "Sono cambiate le condizioni rispetto a 20 anni - ha commentato - Ora c'è l'Europa unita, per esempio, e abbiamo una città come Venezia che è un brand oggettivamente invidiato nel mondo e può essere utile a tutte le città venete, per esempio ci saranno i Mondiali di sci a Cortina. Per competere nel mondo grande è meglio, le sconfitte nella storia sono giunte sempre da divisioni interne".
"Mestre diventerà periferia"
Lo scenario che prefigura il primo cittadino di fronte a due amministrazioni locali divise è netto: "Dividendoci il centro storico diventerà una Pompei, dove arriva il ministro di turno che mostra di mettere i soldi per una tomba. Sarà un cimitero - ha dichiarato - Mestre diventerà invece come Prato, che aveva votato la separazione da Firenze. E' diventata cinese, periferia. In ogni caso non la vedo come una questione personale - ha concluso - Se la Regione deciderà di andare a votare, anche se secondo me l'iter è illegittimo, lo faremo. Noi vogliamo evitare le battaglie. Se il popolo deciderà che è meglio dividersi, non si tornerà più indietro. Anzi, io punterei su una giornata singola di voto, per dimostrare che la gente è effettivamente andata alle urne".