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Brugnaro a Roma per il Bosco dello sport. Da Palazzo Chigi: «Elementi utili per superare criticità»

Il sindaco di Venezia ha incontrato il ministro Fitto, presente anche il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella. Opposizione comunale critica

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha partecipato questa mattina a Roma a un incontro con il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, e il sottosegretario di Stato, Emanuele Prisco, in merito alle criticità riscontrate dalla Commissione europea per la realizzazione del Bosco dello Sport con fondi derivanti dal Pnrr. Al summit erano presenti anche il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, e il presidente dell'Anci, Antonio De Caro.

Secondo quanto comunicato da Palazzo Chigi, nel corso dell'incontro sono emersi «elementi utili che il Governo, in sintonia con i sindaci interessati, trasmetterà alla Commissione» per superare «le difficoltà riscontrate dalla stessa» e poter quindi procedere con gli interventi previsti. «Un lavoro e un confronto, con spirito costruttivo, che sin dalle prossime ore proseguirà con la Commissione europea».

Cos'è il Bosco dello sport

Il Bosco dello sport è un progetto del valore di 308 milioni di euro, per la realizzazione di una cittadella nell'area di Tessera, su una superficie di 115,56 ettari, il 68% della quale forestata, estesa anche lungo il percorso della bretella autostradale. Il piano prevede il completamento della nuova viabilità Tessera-aeroporto; opere a verde e di paesaggio; nuova arena per gli sport al coperto e per gli spettacoli, in grado di ospitare fino a 10mila persone sedute; stadio da 16mila posti concepito per il calcio, ma adatto anche ad altri sport (quest'ultimo esclusa dai finanziamenti Pnrr). Le finanze del Pnrr andrebbero a coprire solo una parte degli investimenti necessari, circa un terzo del necessario.

Le critiche dell'opposizione

Critico nei confronti del primo cittadino il consigliere di minoranza, Giovanni Andrea Martini, contrario al progetto. «Che il sindaco sia andato a Roma per difende il Bosco dello Sport è un’azione semplicemente indifendibile - spiega in nota -. Il perché è semplice: basta rispondere ad una domanda. Chi paga e chi ci guadagna? A pagare è, come diciamo qui a Venezia, "Pantalone", ossia il pubblico. Quello tanto denigrato, in Italia, a cui però il privato tende a rivolgersi ogni volta che ne ha bisogno. Chi beneficerà invece di tutto questo? - continua - I cittadini che andranno allo stadio o a qualche concerto? Quante volte all’anno e quanti saranno? Non tutto il mondo passa così il proprio tempo libero. Viene facile da pensare che a beneficiarne, invece, saranno soprattutto i privati che costruiranno le nuove strutture e quelli che le gestiranno».

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