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Tassa d'imbarco, Brugnaro non cambia idea: «Nessun dietrofront»

Il sindaco: ««Esiste già una tassa comunale di 6 euro e mezzo che viene applicata ai voli, al Comune forse arrivano 50 centesimi, che aboliscano quella che è una tassa "finta"»

Mercoledì 25 gennaio, in occasione della presentazione del proprio operativo per l'estate 2023, Ryanair aveva annunciato un nuovo aeromobile basato al Marco Polo, con un investimento di 100 milioni di dollari e la creazione di 30 posti di lavoro. Un piano di crescita che tuttavia per il direttore commerciale del vettore, Jason McGuinness, «è vincolato all'abolizione della nuova tassa d'imbarco» (ne abbiamo scritto in questo articolo).

A due giorni dall'annuncio, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha risposto mantenendosi fermo sulle proprie posizioni. «È una norma dello Stato, - ha detto in occasione di un appuntamento di Confindustria in piazza San Marco - purtroppo succede che la città di Venezia nel 2024 finirà i fondi della Legge speciale, e purtroppo non possiamo non applicare le tassazioni che ci vengono fornite come possibili. Se non lo facessimo non potremmo dimostrare che c’è il bisogno di rifinanziamento».

Il primo cittadino ha ribadito che il consiglio comunale ha chiesto all'unanimità 150 milioni di euro all'anno allo Stato e al Governo, «senza avere alcuna risposta». Quindi nessun dietrofront all'orizzonte: «Esisteva già una tassa comunale di 6 euro e mezzo che viene applicata ai voli dell’aeroporto, al Comune forse arrivano 50 centesimi, che aboliscano quella che è una tassa "finta", che va a tanti enti tranne che il Comune».

Nel corso dell'incontro, Brugnaro è intervenuto anche in merito ai temi della sostenibilità, dello sviluppo e della transizione energetica. «A Venezia dopo molti anni siamo riusciti ad alzare il Mose: - ha detto - di fronte al mondo intero abbiamo fermato la potenza del mare, con un investimento concepito 30 anni fa. Non posso dimenticare i tanti che lavorano incessantemente, anche a titolo gratuito, affinché tutto funzioni al meglio. Parliamo di ciò che sta funzionando: pensiamo alle imprese che sono riuscite a fare fronte alla sfida dell'aumento dei costi dell'energia, a reggere i costi delle bollette».

In tema di ambiente, ha proseguito il sindaco, «a Mestre abbiamo installato il primo distributore a idrogeno. Vogliamo che questa sperimentazione diventi un progetto pilota per creare una rete distributiva in tutto il Paese. Il Giappone, ad esempio, ha scelto l'idrogeno. L'intenzione è chiudere quanto prima le centrali a carbone, sostituendole con fonti rinnovabili. C'è anche da aggiungere che l'idrogeno è trasportabile: potremmo proporre di costruire noi parchi fotovoltaici in Nord Africa».
 

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