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Draghi al Quirinale, con l'ipotesi Brunetta premier: tutto può finire alla prima votazione

«Sul Quirinale il dado ormai è tratto. Draghi ce la farà al primo giro» dice un ministro che preferisce mantenere l'anonimato. Per il suo sostituto a Palazzo Chigi, mantenendo intatta la maggioranza, la rosa è ristretta

Un «nonno al servizio delle istituzioni»? Se Mario Draghi cercava un modo sottile per candidarsi al Quirinale senza farlo espressamente, non poteva trovare una formula migliore. Ieri la vicenda quirinalizia ha finito per "cannibalizzare" gran parte della tradizionale conferenza di fine anno. Con tanto di siparietti con i cronisti, interessati soprattutto a sondare l'ipotesi Colle. «Le domande sul mio futuro? Non è che non mi piacciono, è che non ho risposte. L'importante è vivere il presente. Questo governo ha lavorato sul presente, senza chiedersi cosa c'è nel futuro», ha detto il premier.

Quirinale, Draghi è il grande favorito

Come riporta oggi Today, alla fine Draghi apre più di uno spiraglio, ricordando che è un uomo, o ancor meglio un nonno, al servizio delle istituzioni, «completamente d'accordo» su una elezione rapida e coesa del prossimo Presidente della Repubblica. Intanto, tra le forze che sostengono il suo governo, iniziano a rimbalzare le prime preoccupazioni: il timore è che l'assenza di Draghi terremoterebbe il governo. O che, nella migliore delle ipotesi, tramuterebbe l'azione dell'esecutivo in un 'tiriamo a campare'.

Ipotesi Cartabia o Brunetta premier

Mario Draghi sembra il grande favorito per la successione di Mattarella, autocandidatura o meno. Difficile capire però chi avrà in tal caso il compito di sostituirlo mantenendo possibilmente intatta la maggioranza. È tramontata secondo i beninformati l'ipotesi Daniele Franco: il ministro del Tesoro non si sente tagliato per Palazzo Chigi. Marta Cartabia premier è più realistica come ipotesi: «Sarebbe la prima donna a Palazzo Chigi. Nel frattempo, però, anche Renato Brunetta, in qualità di ministro più anziano, coccola i suoi sogni di premier. Come confidava ancora ieri ad alcuni intimi, sarebbe una soluzione tecnica, prevista dalla Carta. Dovrebbe ricoprire quel ruolo per traghettare il governo per qualche ora o giorno, e poi chissà. Potrebbe essere a sua volta lui una garanzia, essendo di centrodestra, per tenere dentro la Lega», secondo le indiscrezioni riportate da "La Stampa".

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