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Fassino chiama a raccolta l'area progressista: «Voto utile per arginare rischiose derive»

La campagna elettorale del Pd a Venezia. «Oggi, più che mai, è evidente la contrapposizione tra due visioni opposte del mondo e della società»

Il Partito democratico si presenta su un terreno difficile, quello veneto, e rimarca le forti contrapposizioni tra i due poli del centrosinistra e del centrodestra. Sui temi del lavoro, della transizione ecologica, dei diritti civili, dell'europeismo, dell'immigrazione, ci cono «visioni opposte del mondo e della società». A ribadirlo è stato Piero Fassino, intervenuto martedì alla scoletta dei Calegheri di Venezia per un incontro organizzato dai Giovani Democratici con i candidati al parlamento per le elezioni politiche del 25 settembre: con lui Rachele Scarpa, Andrea Martella, Maria Teresa Menotto, Francesca Bressanin e il segretario metropolitano dei Giovani democratici, Massimo Iovine, nel ruolo di moderatore.

Consci che il bacino elettorale del Veneto è tendenzialmente spostato a destra, i candidati fanno comunque notare che esiste un 42% di indecisi e richiamano il principio del "voto utile". «Votare il Pd significa arginare il rischio di una deriva - dice Fassino - perché la coalizione di destra, in questo caso, mette in discussione i fondamenti della Repubblica e della Costituzione, qualcosa che non era mai successo. Siamo qui - aggiunge - per dare un segnale, mostrare che nessun territorio viene dato per perduto. E che è nostro dovere rappresentare i territori di più alto e intenso sviluppo nel paese. C'è una giovane donna di 25 anni come capolista, purtroppo abbiamo dovuto sacrificare parlamentari che avevano lavorato bene, come Pellicani e Ferrazzi. Fare le liste è stato complicato, abbiamo dovuto mettere insieme criteri diversi e confrontarci con un parlamento ridotto di un terzo». Sono in competizione, dunque, «non solo due schieramenti ma due visioni dell'Italia, dell'Europa e del mondo: la destra non crede nel processo di integrazione, nella creazione di un'Europa forte, in un diritto europeo comune. Lo stesso sul piano sociale: con la flat tax si tende ad aumentare disuguaglianze e disparità, perché se tagli la fiscalità generale vengono a mancare le risorse per i servizi».

Martella fa notare due dei più importanti risultati ottenuti nell'ultima legislatura per la città di Venezia: «Le leggi sull'Autorità per la laguna e sulla zona logistica semplificata, che permetterà un rinnovamento di Porto Marghera sulla base di processi di sostenibilità ambientale, tramite l'insediamento di nuove aziende con sgravi fiscali». Sull'autonomia, dice, «abbiamo proposto un sistema federativo su sette materie nelle aree della formazione, del lavoro e della rigenerazione territoriale. Al di là della propaganda». Mentre Maria Teresa Menotto insiste sulla necessità di «motivare al voto: nel Veneziano ci sono 40mila giovani della "generazione z" che vanno avvicinati» nel segno di due importanti materie, «la politica delle donne e il volontariato». «Ai giovani democratici - conclude - chiedo un grande impegno: una battaglia di cittadinanza per l'accessibilità per tutti».

Il prossimo appuntamento veneziano, organizzato dal circolo Cannaregio, è un aperitivo con la stessa Menotto il 12 settembre, ore 18.30 nella sede di Santa Sofia.

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