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Cinque anni fa il referendum sull'autonomia, Zaia: «Non ci sono più scuse»

Domani l'anniversario della consultazione a cui parteciparono più di 2 milioni di cittadini. Il governatore: «L'esecutivo che si sta insediando ha le forze politiche che l'hanno sostenuta»

Domani, sabato 22 ottobre, saranno trascorsi cinque anni dallo svolgimento del referendum per l'autonomia del Veneto. Alla vigilia della "ricorrenza", a margine della cerimonia di avvicendamento al comando della guardia di finanza del Veneto, il presidente del Veneto, Luca Zaia, è tornato sull'argomento, sottolineando come ad oggi «non ci siano più alibi. Sono cinque anni non passati inutilmente, perché abbiamo fatto i compiti per casa. Abbiamo affrontato il tema giuridico delle singole 23 materie e la ricaduta nel nostro territorio. L'operazione è  pronta».

Cinque anni dal referendum

Da quel 22 ottobre 2017 sono passati cinque governi e due anni di pandemia, e secondo il governatore, con il nuovo Governo serve la svolta: «L'esecutivo che si sta insediando - ha rammentato - ha le forze politiche che hanno sostenuto il referendum, e bisogna dare risposta ai 2 milioni e 273 mila veneti che hanno votato. Non ci sono scuse, bisogna arrivare al risultato». Ciò che chiede Zaia è «l'applicazione della Costituzione, e se qualcuno ha cambiato idea - ha concluso - dovrà chiedere che la Costituzione diventi centralista e non federalista come oggi».

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