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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Città metropolitana, bilancio di previsione 2019-21: «Più risorse per investimenti»

Il Consiglio ha approvato mercoledì il voto sul documento unico di programmazione, le modifiche allo statuto e al regolamento di Venis spa e la ricognizione sulle partecipazioni societarie

Il Consiglio metropolitano ha approvato nella seduta di mercoledì mattina a Ca’ Corner i tre punti all’ordine del giorno tra cui il voto sul dup (documento unico di programmazione) e il bilancio di previsione della Città metropolitana di Venezia 2019-2021, le modifiche allo statuto societario e al regolamento di Venis spa e, infine, la ricognizione sulle partecipazioni societarie.

Le partite discusse

Focus su alcuni argomenti: la riduzione degli oneri da versare allo Stato nel 2019 e negli anni successivi, il miglioramento degli equilibri di bilancio per effetto di alcune misure adottate nel corso del 2017 e 2018, la chiusura positiva dell’esercizio 2018 (avanzo presunto e liquidità), la riduzione dell’indebitamento e della spesa corrente in generale, e il potenziamento degli investimenti pubblici.

Bando periferie e pareggio

Secondo l’ultima versione della legge Milleproroghe l’attuabilità dei progetti si velocizza di un anno consentendo di cantierare progetti già dal 2019: i Comuni coinvolti dovranno anticipare la liquidità e trasmettere lo stato avanzamento lavori alla Città metropolitana che interesserà il ministero dello Sviluppo economico per ottenere i fondi necessari a coprire le spese. Nel caso i Comuni non avessero a disposizione la liquidità nei loro avanzi di bilancio potranno chiedere un prestito alla Cassa depositi e prestiti che concederà un mutuo a 5 anni, che si può estinguere nel momento in cui arrivano i fondi dal Mise. Secondo il dup approvato nel 2019 ci saranno 7,1 milioni di euro in meno da versare allo Stato rispetto al 2018, ovvero 18,7 milioni contro i 25,9 del triennio 2015-2018. Gli ultimi 2 anni hanno consentito di raggiungere il pareggio di bilancio a fine anno e liberare risorse per investimenti: tra il 2017 e 2018 è stato ridotto di ben 25 milioni il debito residuo con i proventi Save. 

Obiettivi

 L’obiettivo è quello di arrivare nel corso dei prossimi anni a un più 10 milioni, per garantire la manutenzione straordinaria delle strade e degli edifici scolastici di proprietà. Da un valore negativo del 2016 e 2017, e in pareggio del 2018, si passa ad un valore positivo pari a +7,4 milioni di euro.

Tributi

Le entrate tributarie previste per il 2019 sono pari a 61,5 milioni di euro con un incremento di circa 1,1. Proseguirà anche nel prossimo biennio l’operazione di riduzione del debito. Dalla fine del 2014 che sui registrava un debito residuo di 45 milioni di euro si passa a circa 7,9 milioni, per poi azzerare lo stesso entro il 2020. Con tale azzeramento recuperiamo ulteriori 1,2 milioni di risorse correnti da destinare a nuovi investimenti. 

Investimenti

La parte più importante del bilancio è rappresentata dagli investimenti pubblici che crescono notevolmente nel 2019:  ben 67,9 milioni di euro contro i 34 del 2018, e circa 14 del 2017 e 2016. Son previsti 16 milioni per edilizia scolastica 22,1 per viabilità, 22 per bando periferie, 1,9 per edilizia patrimoniale e 3,8 per il trasporto pubblico locale: investimenti tutti autofinanziati.

Finanza pubblica

Il saldo di finanza pubblica si mantiene positivo e pari a +3,2 miloni di euro. Se la legge di bilancio 2019 non verrà stravolta, nel corso del 2019 potrà esser utilizzato l’avanzo di amministrazione 2018 (disponibili circa 45 milioni di euro) per finanziare nuovi investimenti pubblici senza incidere sui saldi di finanza pubblica, in quanto l’avanzo per la prima volta viene conteggiato come entrata.  

Venis

Il voto di oggi cha ha consentito le modifiche allo statuto societario e al regolamento di Venis consentirà di velocizzare alcuni progetti come ad esempio quello legato e co-finanziato dal ministero dell’Interno sulle telecamere di sorveglianza.

Partecipate

Negli ultimi anni, grazie ai piani di razionalizzazione, dai 41 organismi societari, consorzi e aziende (di cui 32 società di capitali) del 2009, si è passati alla dismissione di 28 società su 32 (di cui 22 già vendute o liquidate, 3 in corso di liquidazione: Autovie Venete, Interporto di Venezia e Vega scarl, 1 dismessa a luglio 2018: Graal, e altre 2 in liquidazione: Attiva e Nuova Pramaggiore. Solo 4 società sono mantenute (San Servolo, Actv, Atvo e Veneto Strade, alle quali si aggiunge nel 2018 anche Venis Spa. Se a livello nazionale la percentuale di dismissioni è pari a circa il 20% , a livello di Città metropolitana si egistrano valori superiori al 70%.

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