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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Comitato bandiera italiana 17 marzo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

COMUNICATO STAMPA

SOTTO DUE BANDIERE

Nella notte del 14 Luglio passato a Noventa di Piave (Ve), qualche burlone si è introdotto nel giardino della casa dei genitori di Michele De Vecchi, rubando la bandiera di " San Marco" della larghezza di 3 metri che sventolava nell'apposita asta. Per chi non lo sapesse Michele de Vecchi, è uno dei rappresentanti nella zona dell'associazione Plebiscito.eu salita alle cronache a Marzo per avere organizzato quel famoso sondaggio online per l'indipendenza del Veneto che tanto ha fatto discutere l'opinione pubblica sulla veridicità dei dati che tuttora non hanno avuto conferma definitiva. Abbiamo letto il giusto sfogo di Michele De Vecchi in facebook nel gruppo dell'associazione secessionista, il quale recrimina che nella suddetta notte, alcuni delinquenti, si sono arrampicati sulla colonna della recinzione che sostiene il cancello e hanno strappato il vessillo di San Marco, lasciando appeso all'asta uno degli anelli. Il "povero" Michele, sempre nel suo sfogo facebook, ricorda che questi sconosciuti/burloni, si sono macchiati dei reati di violazione di domicilio e furto oltre che a detta di Michele di " disprezzo del popolo veneto". Comprensibilmente scosso dal gesto di questi sconosciuti, nella foga del discorso insinua, rivolgendosi a Oliviero Cassarà, uno dei portavoce dell'associazione " Comitato Bandiera Italiana 17 Marzo", strenui oppositori dell'indipendentismo che: "Questo è il popolo per il quale tu e il tuo comitato vi battete? Quello che maltratta una bandiera non sapendo nemmeno cosa essa rappresenti? ". A Michele, rispondiamo che di certo, non supportiamo chi commette questo genere di gesti e anzi rilanciamo, appellandoci affinché questi "burloni notturni" riconsegnino il maltolto ai legittimi proprietari cui chiediamo d'ora in poi di far sventolare dallo stesso pennone oltre che il gonfalone anche il tricolore italiano giacché uno non contraddice l'altro. Ricordiamo a chi non lo sapesse che Daniele Manin, eroe dell'ultima repubblica indipendente nel 1848, inserì nel tricolore il Leone Marciano, come simbolo di unità, d'identità locale e identità nazionale. A tal riguardo ricordiamo la dichiarazione del Consiglio dei Ministri della Repubblica Veneta, del 27 marzo 1848: «Coi tre colori comuni a tutte le bandiere d'Italia si professa la comunione italiana. Il Leone è simbolo speciale di una delle italiane famiglie». Parole esplosive, vergate da quei veneti eroici capeggiati dall'ultimo Doge Daniele Manin, che brandirono poi le armi per opporsi al giogo austriaco guidando quella gloriosa insurrezione di Venezia, che purtroppo ebbe vita breve.

Oliviero Cassarà

" Comitato Bandiera Italiana 17 Marzo"

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