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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Commissione sul moto ondoso: consiglieri comunali in sopralluogo, in presenza

Non si placa la polemica sul ritorno al dibattito politico pubblico dal vivo

«Ormai siamo alla resa dei conti per quanto riguarda il ritorno del Consiglio comunale in presenza. Le posizioni sono chiarissime: solamente il gruppo Fucsia è per le sedute a distanza, mentre l'opposizione e altre forze di maggioranza sono per il ritorno in presenza immediato». Il gruppo consiliare "Tutta la città insieme!" a Venezia non nasconde l'impazienza di arrivare a un ritorno del dibattito politico pubblico de visu dopo il lungo periodo pandemico che ha costretto i consiglieri comunali a discutere da remoto e collegati a una piattaforma on line. Un'esigenza per motivi sanitari che ha ceduto il passo alla legittimità di poter tornare a confrontarsi in presenza.

«Un presidente di commissione che vuole convocare la seduta in presenza e chiede di poterlo fare non può procedere», spiega il consigliere comunale del Pd veneziano, Paolo Ticozzi, che ha tentato questa strada. Tanto che la maggioranza Fucsia, il partito del sindaco Luigi Brugnaro, ha proposto una modifica al regolamento per convertire in norma la modalità on line. La reazione è stata per lo più contraria, anche da parte degli altri gruppo di maggioranza,  che si erano trovati a presidiare Ca' Loredan durante il Consiglio comunale del 6 ottobre scorso.

«È chiaro a tutti che la motivazione di carattere sanitario c’entra ben poco ormai - scrive il capogruppo di "Tutta la città insieme!", Giovanni Andrea Martini -. Più che di sicurezza sanitaria, ne va semmai della sicurezza politica di un gruppo che da due anni tiene in ostaggio Consiglio e commissioni con un colpo di clic e si guarda bene dal favorire la partecipazione dei cittadini alle decisioni».

«Tutti abbiamo firmato una lettera indirizzata al prefetto, Vittorio Zappalorto, perchè non ci sono più le basi giuridiche per non essere in presenza - spiega la consigliera comunale Cecilia Tonon (Venezia è tua) - Ben venga la modalità di connessione da remoto, ma non per obbligo. Se ci sono delle problematiche di salute o famigliari il consigliere può collegarsi da casa e glielo si deve concedere, ma non si può impedire la partecipazione dal vivo per la pandemia, perché non è più sostenibile». Una scappatoia al momento pare sia stata trovata dai presidenti che convocano le rispettive commissioni, attraverso la previsione del sopralluogo sul posto, che può essere fatto anche in presenza.

Infatti oggi si sono riuniti dal vivo e all'aperto i lavori sul moto ondoso. Entrando nel merito della questione, per il gruppo "Venezia è tua", «il canal Grande e i canali di Venezia sono troppo fragili per il turismo di massa, che non li conosce e non ne conosce le regole, quindi i turisti vanno spostati il più possibile dal canal Grande per permettere che i residenti possano utilizzarlo per svolgere le loro attività quotidiane - scrive la consigliera Tonon - Occorre ripristinare la linea 1 ogni 10 minuti, perché togliere una corsa all'ora ha avuto il solo effetto di diminuire un servizio e renderlo intasato; bisogna riservare le gondole da parada ai veneziani, dato il ruolo dei traghetti da parada nella vita quotidiana dei residenti; e decentrare i flussi turistici verso Murano e Burano con un pontile apposito da San Giobbe. Questa proposta, e la speculare via San Basilio per il Lido, è stata ripetuta proprio ieri dal Psi veneziano tramite il suo segretario, Luigi Giordani, e il gruppo "Venezia è Tua" la appoggia».

«Per affrontare le problematiche del moto ondoso sono necessarie diverse azioni - affermano i consiglieri comunali del Pd, Monica Sambo e Alessandro Baglioni - Si può mettere una pattuglia della polizia locale con il telelaser; si può chiedere al legislatore nazionale la possibilità di utilizzare sistemi elettronici di controllo delle imbarcazioni in laguna, e che le barche, a partire dai mezzi pubblici, abbiano caratteristiche compatibili con l'ambiente veneziano». «Il canal grande - dice Sambo - è un far west. Ci dovrebbero essere più controlli è una regolazione del traffico. La commissione ci ha dato modo di recarci finalmente in presenza a Ca' Farsetti. È assurdo che riunirsi dal vivo non sia possibile. Le regole stabilite dal Comune non trovano alcun riscontro nelle norme nazionali».

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