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I «conflitti d'interesse» di Brugnaro. Minoranze: «Articoli inquietanti». Il sindaco: «Stavolta ho fatto causa»

Il Consiglio straordinario voluto dalle opposizioni. Dal blind trust al terreno comprato dalla Reyer, fino all'Abate Zanetti e il milione di euro per la campagna elettorale. Discorso fiume del primo cittadino che respinge: «Macchina del fango»

«Le notizie che tutti noi abbiamo letto sono inquietanti e devono ricevere chiarimenti. Ci saremmo aspettati da lei sindaco che chiarisse da solo al Consiglio e a tutta la città le vicende che sono emerse dalla stampa nazionale e invece siamo stati costretti a convocare come minoranza questa seduta». Le «confusioni» o i presunti «conflitti d'interesse» di Brugnaro, come dice la capogruppo del Partito Democratico Monica Sambo, sono all'ordine del giorno, giovedì a Ca' Farsetti (in streaming). Lo fu la questione dei Pili un anno fa, e anche questa volta come allora il sindaco Brugnaro risponde prendendo la parola per un'ora, ripercorrendo le vicende e respingendo gli addebiti. C'è una differenza: stavolta il suo avvocato ha ricevuto mandato per fare causa al giornale che ha diffuso le notizie sul suo conto.

Oltre i Pili

Le opposizioni, tutte firmatarie di una richiesta di Consiglio straordinario, non parlano più solo dei terreni del sindaco oggetto di presunte speculazioni per aumentarne il prezzo, trovando investitori pronti a dare nuova vita agli appezzamenti da bonificare. Sul tavolo ci sono: il blind trust, «che non è cieco - affermano le opposizioni - visto che il trust è amministrato, come riporta l'inchiesta, da persone di fiducia del sindaco; l'Abate Zanetti di Murano, passata dal sindaco alla Fondazione Musei civici quando era in forte perdita; il finanziamento della campagna elettorale (un milione di euro) sempre da quanto emerge dalla stampa, ad opera delle stesse società del trust; e il terreno agricolo comprato dalla Reyer e trasformato con successiva variante urbanistica a uso sportivo». 

Le carte, "dalla A alla Z"

Ci sono gli accessi agli atti e il "gioco delle carte", risultato dell'indagine presentata dal gruppo consiliare di Marco Gasparinetti (Terra&Acqua) e dal Gruppo25Aprile: "Dalla A alla Zeta, gli interessi economici del sindaco che lavora gratis”. «Situazioni, alcune note altre meno, - si legge nel documento - in cui ci sembra di scorgere una certa confusione di interessi (che non necessariamente è conflitto). Lasciamo ad altri il compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta». Qualche esempio: «N come Navi a Marghera: in molti si sono chiesti come mai un sindaco paladino delle grandi navi da crociera – e dei lavoratori che vivono dell’indotto – abbia accettato la decisione del governo di estrometterle dal bacino di San Marco per creare invece degli ormeggi a Marghera. Con la dovuta cautela, è possibile ipotizzare che a tale soddisfazione non sia estranea la vicinanza dei nuovi ormeggi ai terreni da valorizzare in località Pili? Il rinvio alla lettera P diventa d’obbligo».

L'audizione

«Eccomi ancora qui - esordisce il sindaco della città lagunare - con la speranza che questo mio terzo intervento sullo stesso argomento possa mettere la parola fine a mistificazioni, dicerie, illazioni e falsità. Dover difendersi per non aver fatto nulla ha dell'incredibile. Sono onesto, credo nella verità e nella giustizia. Spero in un atteggiamento costruttivo dell'opposizione nei prossimi 4 anni. Un Consiglio straordinario sì, ma lo speravo per discutere di questioni come il protocollo fanghi, il finanziamento della Legge speciale, che tutti abbiamo chiesto, gli interventi per lo sviluppo di Porto Marghera e Venezia capitale mondiale della sostenibilità. Invece è partita la macchina del fango. La demonizzazione di qualsiasi imprenditore che voglia venire a investire in questa città. I tempi ideologici sono finiti - prosegue il sindaco -. Ho dato mandato all'avvocato Andrea Pasqualin affinchè proceda a una causa civile contro la campagna denigratoria del quotidiano "Domani". È la prima volta che faccio causa a un giornale, credetemi sono dispiaciuto. Ma chi ha scritto poteva attingere agli atti, ai documenti, agli articoli di giornale di quei giorni. Il legale sta valutando il risarcimento che, anticipo, sarà destinato in beneficenza».

I chiarimenti

Poi il sindaco torna sul blind trust, tema che come i Pili torna ciclicamente alla ribalta. «Sono l'unico politico italiano ad averlo costituito nel 2017. Mi disse Felice Casson di farlo. E così ho agito, ho conferito tutte le mie azioni nel trust, il cui consiglio di amministrazione delibera in autonomia», afferma. Difende le partecipate il sindaco, e gli amministratori nominati (come Paolo Bettio di Venis), e sulla Reyer: «Il presidente Federico Casarin ha scritto di aver comprato nel 2019 il terreno (45 mila metri quadri) dalla Soravia srl per costruire una foresteria per gli sportivi, senza modificare la destinazione, perché la Soravia ha chiesto solo il trasferimento della destinazione d'uso da altri terreni più a sud, mentre lo sviluppo residenziale riguardava altri terreni della Soravia srl». Si tratta, dice, di un'area che secondo il direttore dell'area dello Sviluppo del territorio, Danilo Gerotto, «deve contenere solo strutture sportive con funzione di interesse pubblico». Insomma, non ci possono essere speculazioni perché non potrebbero sorgere strutture ricettive e con le foresterie per gli atleti non si fanno soldi. «Ho comprato all'asta l'Abate Zanetti. Sono stato l'unico offerente dell'attività in perdita - dice il sindaco - ho creato una scuola del vetro e del design e ho risanato l'edificio». La Misericordia: «Dal 2010 ha ospitato eventi internazionali ed è stata risanata con 11 milioni di euro di soldi privati». I Pili: «Sulla capacità urbanistica ed edificatoria dell'area acquistata da me, sempre con partecipazione ad asta pubblica, la variante al Prg del 1998 ha disciplinato l'area come verde urbano attrezzato, il quale è da sempre edificabile - argomenta Brugnaro - E il Pums viene dal Pat approvato prima che io fossi sindaco, che comprendeva il nodo di San Giuliano e lo prevedeva come luogo strategico di interscambio, che avrebbe compreso l'area dei Pili attrezzandola con fermate Sfmr, tram, autobus e una linea di trasporto lagunare, anche per sgravare il ponte della Libertà. Porteremo i documenti in tribunale. Se qualcuno mi accusa di avvenirismo e ottimismo, sono colpevole, e sono convinto che prima o poi i sogni si realizzino».

Le opposizioni

Insoddisfatte, sostanzialmente, le opposizioni. «Molte proposte abbiamo presentato, per migliaia di ore e centinaia di giorni in un anno, come il Pnrr che non è stato considerato - dice Gianfranco Bettin (Verde Progressista) - Queste 6 ore di discussione erano dovute e il sindaco poteva rispondere spontaneamente invece di attaccare il giornalismo. Brugnaro non ha fatto causa all'imprenditore che lo ha accusato di averlo contattato per i Pili. Alcune risposte oggi, grazie alla convocazione della minoranza, il sindaco le ha date. Altre mancano, altre sono generiche divagazioni politiche. Valuteremo in dettaglio». «Trovo triste - afferma Sara Visman (M5S) che si debba ogni volta scadere nelle offese gratuite verso alcuni consiglieri. E per quanto mi riguarda c'è una mia proposta di delibera per la costituzione delle comunità energetiche che non è stata portata in commissione (visto che non facciamo proposte). L’opposizione non è qui comunque solo per fare proposte, è un organo di controllo verso l’azione dell’amministrazione». Entra nel pratico la consigliera Cecilia Tonon (Venezia è tua). «Sarebbe molto bello se tutta la struttura politica e i massimi dirigenti del Comune si adoperassero con la stessa solerzia su tutte le istanze che cittadini, imprese e professionisti della nostra città portano all'interesse del Comune e dei suoi tecnici. Su molte cose ci sono lentezze, su molte pratiche ci sono ritardi, senza parlare di situazioni drammatiche e urgenti come il trasporto lagunare. Ho proposto la digitalizzazione dell'archivio dell'edilizia privata e sto ancora aspettando. Viene il sospetto che per alcune questioni ci sia una corsia preferenziale». «Non è affatto in discussione la liceità di un imprenditore che svolga il ruolo di sindaco - sostiene Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme!) - ma lo è se plurime attività del sindaco si svolgono all’interno del territorio da lui amministrato. La città d’acqua è lasciata in balia di se stessa. A Mestre la situazione non è migliore. Lo spopolamento continua inesorabile. Marghera è un involucro inerme il cui processo di riconversione non è mai partito. A tutto questo non c’è risposta. Lei, sindaco, si impegna molto in altre cose: costruzione di grattaceli, enormi impianti sportivi, canali, tutte cose che non servono a migliorare la vita nelle città». Insoddisfatto anche il Partito Democratico, battibecco tra il consigliere Alberto Fantuzzo (Pd) e il sindaco Brugnaro. «Come un anno fa su molte cose non è stata data risposta», commenta la capogruppo Monica Sambo. Al consigliere Pier Paolo Baretta, per il quale corre voce di un incarico come assessore al Bilancio in Campania, Brugnaro si rivolge: «Ne sarei felice, possiamo creare un asse Venezia-Napoli». Molti tra i consiglieri di maggioranza, gli assessori, e il vicesindaco Andrea Tomaello, hanno ringraziato Brugnaro.

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