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Giovedì, 1 Giugno 2023
Politica

Cittadella dello sport e terminal di Marghera spaccano il Consiglio sul Recovery

Due mozioni contrappongono maggioranza e opposizione sui progetti per ottenere i fondi europei per Venezia

L'unità fra maggioranza e opposizione invocata all'inizio del Consiglio comunale giovedì, per portare a Venezia le risorse del Recovery fund, dopo oltre 6 ore di discussione si scontra con la distanza siderale sui temi delle crociere a Marghera e della cittadella dello sport (che qualche gruppo voleva derubricare a impianti per lo sport). Il consiglio straordinario voluto da tutti i gruppi di opposizione, a cominciare da Terra e Acqua, porta una mozione a prima firma della capogruppo Pd Monica Sambo. La maggioranza vota la propria, non essendo stata possibile una conciliazione sui 2 temi, quella a prima firma Riccardo Brunello, consigliere della Lega, con i progetti da sottoporre all'Italia e all'Europa per l'assegnazione dei fondi della Next generation Eu.

Il piano di settembre

«Non è stato un atto da prevaricatori quello del 2 settembre scorso - ha spiegato l'assessore al Bilancio Michele Zuin - quando il sindaco metropolitano sollecitato dall'Anci (associazione dei Comuni) presentò un piano senza condividerlo perchè l'allora governo Conte bis aveva chiesto la partecipazione alla call dei progetti territoriali entro il 17 settembre, e non ce n'era stato il tempo. La Città Metropolitana - continua Zuin - ha presentato 30 schede per 3,8 miliardi di euro per lo sviluppo socio economico e ambientale del territorio: case, pandemia, transizione verde, digitalizzazione. È stata semplicemente fornita al governo una panoramica di alcuni possibili interventi, ma si era nel periodo delle elezioni comunali e ad oggi nessuna risposta è stata data. La Commissione europea, del resto, ha dato un modello standard per la presentazione dei piani di ripresa e resilienza in vista di una discussione a gennaio 2021. Il documento presentato da Conte è stato inviato al Parlamento ed è attualmente all'esame del Senato. Ora il premier Mario Draghi ha ripreso in mano il dossier e probabilmente si ripartirà da zero. Quando gli asset strategici saranno forniti - conclude - presenteremo il piano per Venezia, mettiamoci dentro rifinanziamento della legge speciale e ripartendo con le idee del Consiglio, se verremo richiamati: è una partita che in questo momento è in mano al governo».

La discussione

«Oggi in Consiglio comunale (al quale il sindaco non ha partecipato) abbiamo chiesto di avviare un percorso nelle Commissioni competenti ma aprendo anche al dibattito con le forze economiche e sociali e a tutta la città - ha commentato Sambo -. Purtroppo la maggioranza ha deciso di non mediare e di non trovare una soluzione unitaria, da noi richiesta più volte fino alla fine. Non si può predisporre un piano di tale portata senza un’ampia partecipazione». «Se le richieste sono incompatibili con il regolamento europeo significa perdere 5-6 bilanci comunali - ha ricordato il consigliere Marco Gasparinetti -. Avrei votato la mozione di maggioranza, ma il progetto della cittadella dello sport è irricevibile per l'Europa -  E ha proposto di partire da tecnologie innovative come il teleriscaldamento - Serve a sfruttare il calore delle fornaci di Murano per alimentare una rete a basso costo e in linea con le priorità del Recovery Plan. Occorre presentare progetti compatibili alle sfide del cambiamento climatico». «Il sindaco ha saputo coniugare le esigenze di Venezia con quelle della città metropolitana, l'emergenza con il futuro - ha detto la consigliera Fucsia Giorgia Pea - sono sicura che del suo operato resterà traccia nella storia». Per la consigliera di "Venezia è tua", Cecilia Tonon: «Ben venga il confronto con i cittadini nella costruzione dei pregetti sui 3 pilastri: ambiente, cultura e turismo. Ma no all'associazionismo strumentale e oppositivo a priori: il confronto deve essere su obbiettivi che possono diventare comuni e condivisi». Su Porto Marghera si è concentrato l'intervento del consigliere "Verde e Progressista" Gianfranco Bettin. «Quest'area ha sopportato l'impatto delle industrie pesanti, come la chimica, per dare produzione e lavoro alla città. È giusto che trovi spazio nel piano per bonificare, rigenerare, risanare e creare un'industria sostenibile per Venezia e per l'Italia: questa è una occasione cruciale». Il consigliere Giovanni Andrea Martini di "Tutta la Città insieme" ha parlato di «navi compatibili con l'ecosistema lagunare e riassegnazione delle migliaia di appartamenti pubblici, e dell'Arsenale di Venezia, a centri di ricerca, attività tradizionali, piccolo commercio, con modalità di democrazia partecipata». Il consigliere Pd Pier Paolo Baretta ha evidenziato 4 punti: «metropoli a misura di chi la abita, patrimonio abitativo pubblico e servizi alla famiglia, città sostenibile, rigenerazione e riconversione verde dell'intero territorio metropolitano, attraverso la mobilità sostenibile e la rivalorizzazione del trasporto ferroviario regionale. È opportuno affiancare al porto commerciale attuale un hub di altura che consenta di non rinunciare al grande traffico incompatibile con la laguna». La consigliera Sara Visman dei 5 Stelle ha ricordato: «tra le priorità nei pilastri dell'Europa si sottolinea che nessuno rimanga indietro: occorre trovare le risorse per risolvere le criticità ambientali, un esempio concreto è lo smaltimento delle barche in vetroresina: servono attività circolari per dare una svolta ai temi in campo ambientale». Il consigliere comunale Stefano Zecchi del Partito dei Veneti ha detto: «Venezia ha un suo appeal internazionale che va sfruttato, dobbiamo pensare di costruire una commissione permanente con i rappresentanti parlamentari in Europa». La consigliera Fucsia Silvia Peruzzo Meggetto ha parlato di «sogno», in relazione alla piscina olimpionica compresa nel progetto della cittadella dello sport, e la consigliera di Fratelli d'IItalia Maika Canton ha ricordato il ruolo di Venezia in ambito europeo, tale che «non si può pensare non venga presa in considerazione nei progetti della Next generation Eu». Il consigliere della Lega Riccardo Brunello ha infine aggiunto due variazioni alla mozione di maggioranza prima del voto. "Azioni contro le diseguaglianze di genere e sostegno all'imprenditoria femminile, con politiche sociali, asili, e supporto per garantire il coordinamento tra famiglia e lavoro. E l'impegno a presentare i progetti in Consiglio comunale".

Le mozioni

«Venezia incarna la realtà e al tempo stesso il sogno, in un momento drammatico in un cui c’è un disperato bisogno di investire anche in progettualità capaci di restituire bellezza e un futuro non solo sostenibile - si legge nella mozione di maggioranza - che punti alla salvaguardia e creazione di nuovi posti di lavoro legati, a: transizione energetica e sostenibilità ambientale, con interventi a 360 gradi, dal rimboschimento alla mobilità sostenibile da incentivi per l’ibridizzazione dei motori alla tutela contro il dissesto idrogeologico; polo dell'idrogeno ed energie alternative a Marghera con ricadute sull'intera regione Veneto (Hydrogen valley), e realizzazione di bonifiche ambientali, interventi strutturali al servizio idrico e fognario, in terraferma, nelle isole e nella città antica; decarbonizzazione e circolarità a Venezia, a partire dal sistema mezzi di trasporto; centri di innovazione e accelerazione di start up su temi di sostenibilità con il settore universitario per attrarre giovani da tutta Europa, secondo il modello Boston; sviluppo di tutte le attività portuali, con investimenti infrastrutturali per la crocieristica, come il nuovo terminal a Marghera e l’elettrificazione delle banchine; sviluppo della smart-city attraverso l’ampliamento delle reti in fibra ottica, in particolare la posa di una dorsale sottomarina multifibra da Bari a Venezia, con una serie di ramificazioni negli altri hub adriatici che consentirà ai nostri cittadini e alle nostre imprese di essere più competitivi a livello nazionale ed internazionale. Sostegno al patrimonio culturale che costituisce un asset fondamentale per l’umanità, la cui fruizione diventa un driver di crescita dal punto di vista sociale ed economico e per una gestione culturale avanzata del turismo. La riqualificazione e lo sviluppo sociale del territorio, anche con la creazione di una cittadella dello sport, con stadio, palasport, piscina olimpionica, pista per l’atletica, capace di generare una moltiplicazione di occupazione, coinvolgendo il territorio e sostenendo, inoltre, interventi diffusi al fine di accrescere il benessere sociale, sportivo, culturale e ricreativo del residente. Ripensare il patrimonio abitativo ed edilizio e rinnovare il patrimonio scolastico di ogni ordine e grado perché possa attrarre servizi, centri di ricerca, attività tradizionali, piccolo commercio e altre opportunità lavorative per giovani, oltre al comparto turistico, che vedano implementare la residenzialità».

«Premesso che - si legge invece nella mozione di minoranza - a seguito della crisi emergenziale la commissione europea ha predisposto un Piano straordinario, denominato “Next generation EU”, del valore di 750 miliardi di euro da distribuire, in parte in forma di sovvenzioni a fondo perduto (grants) ed in parte in forma di prestiti (loans), tra i Paesi più colpiti dal Covid-19; ogni Stato membro deve predisporre un piano nazionale, che nel caso dell'Italia ha preso il nome di Piano per la ripresa e la resilienza (Pnrr) in cui è definito il programma di riforme e investimenti dello Stato membro interessato per il periodo 2021- 2023; la versione provvisoria stabilisce 6 missioni che devono essere perseguite: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute. Anche i Comuni e le Città metropolitane devono avere un ruolo determinante nell’indicazione degli interventi che possono essere candidati al finanziamento. Considerato che è necessario avviare con urgenza tutte le iniziative utili e necessarie alla costruzione e alla condivisione di un grande progetto per il Piano di Ripresa e resilienza del Comune di Venezia che nasca dalla consultazione e dalla partecipazione delle parti sociali ed economiche e delle istituzioni locali, il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta: 1) ad avviare con urgenza tutte le iniziative utili e necessarie alla costruzione e alla condivisione di un grande progetto per il Piano di Ripresa e resilienza del Comune di Venezia che nasca dalla consultazione e dalla partecipazione delle parti sociali ed economiche, delle istituzioni locali attraverso: la convocazione straordinaria e urgente di commissioni consiliari competenti per discutere di indirizzi e i criteri da adottare ai fini della selezione delle proposte progettuali, l’apertura di un percorso di ascolto alla città mediante l’apertura di apposito format di consultazione che possa raccogliere le proposte provenienti dalle varie realtà cittadine, 2) ad avviare un percorso che veda il coinvolgimento del consiglio metropolitano e dei territori della città metropolitana di Venezia, considerata l'univocità del piano da presentare al governo nazionale e compatibilmente con la tempistica che verrà definita a livello nazionale per poter rispettare le scadenze europee».

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