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Consiglio comunale caldo a Mira, maggioranza grillina "sotto assedio"

Giovedì la prima assemblea dopo il "caso Roberta Angnoletto", l'assessora che ha dichiarato di essere stata silurata perché incinta. Opposizione sulle barricate, urla tra il pubblico

"Non siete adeguati", scandiscono dai banchi dell'opposizione all'indirizzo della giovane giunta 'grillina' di Mira, mentre dal pubblico un cittadino grida "ecco i nuovi fascisti". A Mira - uno dei due comuni veneti che alle ultime amministrative furono conquistati dal movimento di Beppe Grillo - il Consiglio comunale di giovedì sera ha messo sulla graticola il sindaco grillino Alvise Maniero reo, secondo l'opposizione, di aver chiesto le dimissioni ad un'assessore perché incinta e poco produttiva.

La prima assemblea municipale dopo il caso dell'assessore Roberta Angnoletto, si è aperta 'balbettando', con la maggioranza M5S (15 consiglieri sui 24 totali e cinque assessori presenti) compatta; ma anche con la presidente del Consiglio, anche lei 'grillina', che si è "dimenticata" di comunicare di essere stata sfiduciata "per incapacita" dall'opposizione. Silenzioso anche il sindaco Maniero, mentre l'opposizione di Pd e Pdl ha subito lanciato la carica, lamentando che il Consiglio si aprisse senza dichiarazioni, dopo ciò che era avvenuto e che aveva portato il piccolo comune veneziano "sulle pagine di tutti i giornali".

Maniero non ha fatto una piega, mentre dal pubblico sono partiti applausi quando i rappresentanti dell'opposizione hanno sottolineato che "in questa civiltà una donna in attesa di un figlio è per definizione 'intoccabile'". "E' un valore aggiunto - hanno spiegato i consiglieri di Pd e Pdl - per la collettività e non ci sono motivazioni di sorta che possano giustificare l'operato del sindaco e della sua giunta". "La giustificazione del sindaco sul caso Agnoletto - hanno aggiunto - è peggio dell'atto stesso", perché l'ha allontanata definendola 'improduttiva', "come se la funzione svolta da un assessore fosse misurabile dal mero indicatore delle presenze e non, invece, dalla sua professionalità".

I lavori del consiglio sono proseguiti con i soli rappresentanti di M5S per trattare temi di ordinaria amministrazione. In sala anche i dipendenti comunali di Mira, in agitazione perché lamentano il mancato riconoscimento del contratto integrativo e la rottura dei rapporti sindacali. (ANSA)

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