rotate-mobile
Politica San Marco / San Marco, 4136

Acque agitate in laguna, il giorno del Consiglio dopo lo tsunami LIVE

Dalle 14.30 di lunedì a Ca' Loredan si è riunito il parlamentino locale dopo l'arresto del sindaco Orsoni. Urla e spintoni. Simionato tira dritto

Nemmeno il tempo di prendere la parola che il sindaco facente funzioni Sandro Simionato è stato sommerso dalle urla e dai fischi. Dagli insulti, pure. Un Consiglio comunale bollente come pochi in laguna lunedì pomeriggio. Dopo l'arresto del primo cittadino Giorgio Orsoni di mercoledì scorso con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Telecamere anche delle testate nazionali e folla delle grandi occasioni.

Del resto la situazione che si sta vivendo in laguna solo una settimana fa era inimmaginabile. Tra il pubblico una folta rappresentanza di Fratelli d'Italia e qualche esponente dei forconi. Ma anche privati cittadini che hanno voluto far sentire la propria rabbia per ciò che è accaduto. A un certo punto sono volati urla e spintoni e il confronto ha rischiato di farsi ben più fisico: il consigliere di In Comune Beppe Caccia, infatti, per cercare di zittire la platea durante il discorso di Simionato è sceso dai banchi. Dopodiché il putiferio, quando un cittadino lo ha apostrofato come "terrorista". Le forze dell'ordine hanno dovuto separare i contendenti. "Mi chiamava così Galan - ha risposto l'esponente di In Comune - quando voi lo appoggiavate". Poi il secondo round, con un corpo a corpo piuttosto caldo durante la sospensione dei lavori dell'assemblea alle 17, poi ripresi alle 17.53. Troppo il caos per andare avanti.

LE URLA CONTRO LA GIUNTA: "DIMISSIONI, VERGOGNA" - VIDEO

URLA A SIMIONATO: "AVETE APPOGGIATO UN BANDITO" - VIDEO

PARAPIGLIA TRA BEPPE CACCIA E I CONTESTATORI - VIDEO

IL SECONDO ROUND DI BEPPE CACCIA CON IL PUBBLICO - VIDEO

IL CORO DURANTE LA SOSPENSIONE: "DIMISSIONI, DIMISSIONI" - VIDEO

TENSIONE CON TRA UNA SIGNORA E BONZIO - VIDEO

Gli striscioni e gli slogan al Consiglio comunale

Tra il pubblico periodicamente è scattata la richiesta di dimissioni, accompagnata dagli applausi. Mentre quando il sindaco reggente Simionato ha espresso la volontà di andare avanti fino all'approvazione del bilancio è stato un tornado di proteste. Un trambusto che è continuato per tutto il tempo in cui l'attuale primo cittadino ha proferito il proprio discorso. E anche durante gli interventi dei vari consiglieri. Tanto che alle 17 la seduta è stata sospesa.

SIMIONATO - "Stiamo vivendo tutti noi ore difficilissime, di stupore, di incredulità e penso anche di sofferenza. La nostra città è stata profondamente ferita e sta subendo ingiustamente un’esposizione mediatica negativa a livello mondiale. La magistratura - ha continuato - sta mettendo a nudo in questi giorni un sistema criminale fondato sulla corruzione, la concussione, il riciclaggio di denaro legato alla realizzazione del Mose che ha coinvolto politica, imprese, istituzioni pubbliche, organi di controllo dello Stato con una ramificazione profonda nel tessuto della società, simile ad un cancro che va estirpato".

Poi la patata bollente: l'arresto di Orsoni, ora ai domiciliari, per finanziamento illecito ai partiti. "Si tratta di un'accusa che, se confermata, risulterebbe comunque grave sul piano penale e in alcun modo giustificabile nè sul piano politico nè su quello etico ma che nulla ha a che vedere con il criminale sistema costruito attorno al Mose - ha scandito Simionato, tra i fischi - Mi auguro che Giorgio Orsoni possa davvero in tempi rapidi dimostrare la sua totale estraneità ai fatti, a tutela della sua persona ma anche della carica istituzionale da cui oggi è sospeso. Devo dire in modo esplicito che i dirigenti del Comune e i suoi dipendenti non sono coinvolti in alcun modo (nello scandalo Mose, ndr)". Simionato, dunque, che prima della riunione del parlamentino locale ha incontrato tutti gli esponenti della maggioranza, intende tirare dritto almeno fino all'approvazione del bilancio di previsione: "Ci sono dei temi importanti e dei passaggi delicati che dovrebbero essere affrontati nell'interesse comune", ha spiegato.

L'elenco comprende il Casinò, le aliquote Tari, le bonifiche di Porto Marghera e tutti i nodi ancora da sciogliere: "Lavoreremo con serietà, impegno, dedizione finché ci saranno le condizioni per poterlo fare - ha concluso Simionato - ma siamo anche pronti, se comprenderemo che questa è la soluzione più utile, a ridare ai cittadini, attraverso l'esercizio del voto, la definitiva libertà e responsabilità di scegliere".

DIMISSIONI SUBITO - Dopo Sandro Simionato è intervenuto il consigliere del Movimento Cinque Stelle Gianluigi Placella che ha chiesto, come tutta l'opposizione, le dimissioni della Giunta e del Consiglio comunale presentando una mozione firmata anche da Fratelli D'Italia, Lega Nord e gruppo misto. Dello stesso parere Renzo Scarpa, sempre del gruppo misto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Acque agitate in laguna, il giorno del Consiglio dopo lo tsunami LIVE

VeneziaToday è in caricamento